Scienza e Tecnologia

Dei cani robot per aiutare i non vedenti

È l’idea di un gruppo di giovani ricercatori del Politecnico di Zurigo - In futuro questi apparecchi potrebbero sostituire i cani guida

  • 26 novembre 2023, 16:24
  • 27 novembre 2023, 09:44

Robot a 4 zampe per non vedenti

Telegiornale 26.11.2023, 12:30

Di: TG/RSI Info

Al Politecnico federale di Zurigo (ETH) un gruppo di giovani ricercatori sta lavorando a un modello di robot molto particolare. Si tratta di un “robo-dog” - la forma ricorda infatti quella di un cane - e viene usato per aiutare le persone non vedenti e anche in caso di catastrofi.

“Li chiamano robo-dog sia perché la loro forma ricorda quella di un cane, sia perché sono sempre più affidabili. Lavorano in aree colpite da catastrofi, in contesti pericolosi e nell’industria spaziale e militare. Al Politecnico federale di Zurigo è stato allestito un modello che potrebbe essere molto utile a migliaia di persone in tutta la Svizzera e nel resto del mondo”, spiega il ricercatore mesolcinese Davide Plozza.

Lui li chiama per nome: Roberto e Giulia. Con i colleghi del laboratorio li ha modificati per poterli usare senza telecomando. “Questo progetto consiste nel comprare un robot a 4 zampe disponibile in commercio, poi aggiungere dei sensori e dei computer e scrivere il codice per renderlo autonomo ed evitare ostacoli in maniera autonoma, per persone non vedenti”, continua il ricercatore.

Il robo-dog lo si può fare anche grazie ai due potenti occhi elettronici installati sulla parte anteriore. Le immagini vengono elaborate in tempo reale per schivare pedoni e oggetti. Per ora i prototipi sono due, ma in futuro questo modello potrebbe rappresentare un’alternativa al cane guida.

”L’obiettivo di questa ricerca è rendere questa tecnologia disponibile a tutte le persone non vedenti e anche per questo motivo usiamo robot disponibili in commercio che costano meno di 10’000 franchi, meno di quanto costa istruire un cane guida reale”, afferma Plozza.

Per un labrador o un golden retriever ci vogliono circa 5’000 franchi all’anno, che vengono pagati dall’assicurazione invalidità, e almeno sei mesi di addestramento.

“Abbiamo collaborazioni per utilizzarlo in progetti interni all’ETH, ma anche con contatti con associazioni di persone non vedenti per avere il loro feedback e migliorare ancora di più il sistema”, spiega Michele Magno, il direttore del Center for Project Based Learning del Politecnico.

Una strada da percorrere passo dopo passo, mettendo la ricerca al servizio di chi ha bisogno d’aiuto. “Abbiamo dimostrato che la tecnologia c’è e funziona. Il prossimo passo toccherà all’industria o un’istituzione certificarlo e sicuro per essere usato da una persona cieca, però siamo sulla buona strada”, conclude Plozza.

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