Il futuro dell’esplorazione spaziale americana è in bilico. Il 30 maggio, l’agenzia spaziale NASA ha pubblicato i finanziamenti accordati con il governo americano per il 2026 suscitando clamore e preoccupazione tra gli scienziati di tutto il mondo. Infatti, l’anno prossimo il budget totale dell’agenzia scenderà da 24,9 a 18,8 miliardi di dollari, una diminuzione di quasi il 25%. Il bilancio è formalmente presentato dall’agenzia spaziale, ma di fatto è voluto dell’amministrazione del presidente Donald Trump, che non ha mai nascosto le proprie intenzioni di ridurre significativamente la spesa pubblica. Se approvato in via definitiva dal Congresso, risulterebbe essere la più grande diminuzione di budget da un anno all’altro nella storia dell’agenzia e, se corretto considerando l’inflazione, porterebbe i finanziamenti ai livelli del 1961. Il voto non è previsto prima del mese di ottobre 2025.
L’impatto maggiore sarà sui fondi dedicati ai programmi scientifici, che nella proposta di bilancio sono ridotti a 3,9 miliardi di dollari, una riduzione del 47% rispetto al 2025.
Le conseguenze dei tagli sarebbero drammatiche. Nel documento una tabella riporta chiaramente che circa un terzo dei dipendenti ad ogni livello verrà licenziato, passando da un totale di 17’391 unità a 11’853. Inoltre, sono già esplicitamente indicati i programmi ai quali verranno tagliati i fondi e quarantuno progetti potrebbero essere annullati, alcuni dei quali paradossalmente già avviati.
Mondi marziani
Il giardino di Albert 14.06.2025, 18:00
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Una delle missioni i cui fondi saranno azzerati improvvisamente è Mars Sample Return (ritorno dei campioni di Marte), notizia che ha suscitato molto sbigottimento nella comunità in quanto una parte sostanziale del programma è già stata svolta. Mars Sample Return è una missione che mira a far pervenire sulla Terra dei campioni del suolo marziano. La prima fase, la raccolta dei frammenti attraverso un mezzo meccanizzato, detto rover, è già stata completata. Nel 2020 infatti è stato lanciato il rover Perseverance, che è già atterrato sul suolo del Pianeta Rosso ed ha collezionato diversi campioni pronti per essere raccolti e portati sulla Terra da una navicella nei prossimi anni. La bozza del budget NASA per il 2026 prevede l’alt completo a Mars Sample Return, fermando così la missione volta a cercare tracce di vita sul pianeta e a raccogliere informazioni per future spedizioni umane.
Questa illustrazione della Mars Return Sample mostra la collaborazione di più robot per trasportare sulla Terra campioni di rocce e terreno raccolti dalla superficie di Marte dal rover Mars Perseverance della NASA.
Una sorte simile sembra spettare a Osiris-Apex, una missione che cerca di far avvicinare una sonda all’asteroide Apophis per studiarne la superficie e ottenere informazioni sulla formazione del Sistema Solare. L’asteroide passerà vicino – in termini spaziali – alla Terra nel 2029 e la sonda è attualmente già in viaggio per intercettarlo e, forse, perfino posarcisi sopra. La missione è una continuazione di Osiris-Rex, lo studio dell’asteroide Bennu già concluso con successo. L’interruzione del programma significherebbe perdere un’opportunità più unica che rara di studiare un asteroide di questo tipo così vicino alla Terra.
Tra i programmi già cominciati, verrà colpito anche il telescopio spaziale Nancy Grace Roman, una missione volta a studiare i pianeti della Via Lattea, osservare i buchi neri e cercare di comprendere che cosa componga la materia oscura. Lo strumento è quasi completamente costruito e il suo lancio è pianificato per la fine del 2026. Nei nuovi piani della NASA il finanziamento del programma verrà dimezzato e, sebbene la missione potrebbe continuare, non si sfrutterebbe a pieno il potenziale di questo strumento d’avanguardia nella scoperta delle profondità dello spazio.
Parte del telescopio Nancy Gray Roman durante i lavori di assemblamento
Il Direttore Generale dell’Agenzia Spaziale Europea ESA, Josef Aschbacher, ha riferito in un comunicato stampa ripreso da Euronews che gli Stati membri dell’Agenzia hanno discusso a fondo delle possibili ripercussioni dei tagli. Per ora i vertici dell’ESA non si sono esposti nelle previsioni, in quanto il bilancio NASA deve ancora essere approvato nella sua forma definitiva.
Il sito spacenews.com riporta che, secondo la direttrice dei programmi scientifici ESA Carole Mundell, 16 delle 19 missioni NASA-ESA proseguiranno senza intoppi, ma tre richiederanno delle misure di mitigazione. Una è Laser Interferometer Space Antenna (LISA), una rete di tre sonde spaziali per misurare le onde gravitazionali il cui lancio è previsto per il 2035. La seconda è Envision, una missione volta a studiare l’atmosfera di Venere e capire come mai il piccolo pianeta è così diverso dal nostro, con il lancio della sonda programmato per il 2031. Infine c’è NewAthena, un telescopio spaziale a raggi X progettato per studiare fenomeni estremi dell’universo. Nel frattempo, gli Stati membri hanno incaricato l’ESA di continuare a rafforzare la propria resilienza e autonomia, assicurandosi che le missioni spaziali europee dispongano delle tecnologie necessarie.

Marco Buttu, immersi nel buio e nei ghiacci dell’Antartide
Il giardino di Albert 21.06.2025, 18:00
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Nonostante il forte impatto, NASA non è l’unica agenzia federale a essere sottoposta a tagli, ma anzi è, assieme alla National Ocean and Atmosphere Administration (Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica), quella meno esposta con una riduzione totale vicino al 25%, secondo un riassunto della Public Broadcasting Service. Il National Institute of Health (Istituto nazionale di salute), che finanzia moltissima ricerca biomedica in tutto il Paese, subirà un taglio del 38%, mentre la National Science Foundation (Fondazionale nazionale della scienza), Il Center for Disease Control and Prevention (Centro per controllo e prevenzione delle malattie) e l’Environmental Protection Agency (Agenzia protezione ambientale) vedranno le proprie risorse tagliati di oltre il 50%.