Svizzera

A Spiez si continuerà a monitorare Fukushima

La collaborazione tra l’AIEA e il Laboratorio specializzato nella protezione dalle minacce nucleari, biologiche e chimiche è stato riconfermato per altri quattro anni

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Il centenario del Laboratorio di Spiez

SEIDISERA 23.10.2025, 18:00

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Di: ATS/DC 

Il Laboratorio di Spiez, nel Canton Berna, festeggia 100 anni di attività e per i prossimi quattro continuerà a collaborare con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) nel monitoraggio di Fukushima, con la raccolta e l’analisi dei campioni dell’acqua scaricata in mare dopo la bonifica. Giovedì a Berna, Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’AIEA, ha suggellato il rinnovo di questo partenariato con la consegna al consigliere federale Martin Pfister di una targa che attesta la riconferma di tale designazione. Lo ha reso noto l’Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP), che include anche il Laboratorio di Spiez (l’istituto federale per la protezione NBC, armi di distruzione di massa di tipo nucleare, biologico e chimico).

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Il direttore generale dell'AIEA Rafael Mariano Grossi, il direttore del Laboratorio di Spiez Marc Cadisch e il consigliere federale Martin Pfister riuniti in occasione del rinnovo della collaborazione con l'AIEA

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Partner dal 2016

Da quasi 10 anni il Laboratorio di Spiez mette a disposizione dell’AIEA la propria competenza nell’analisi dei radionuclidi presenti nei campioni ambientali. Inoltre, partecipa a missioni internazionali nel campo della sicurezza ambientale, collabora a test e misurazioni comparative e organizza corsi di formazione. Uno dei compiti principali previsti per il periodo 2025-2028 è il monitoraggio della sicurezza ambientale nelle zone interessate dall’incidente al reattore nucleare di Fukushima.

Il responsabile della Difesa Pfister ha dichiarato: “L’AIEA e la Svizzera hanno gli stessi interessi nel garantire la sicurezza nucleare. In un mondo con crescenti tensioni geopolitiche, il rischio di armi nucleari non deve essere ignorato”. Ai microfoni di SEIDISERA, Grossi ha anche detto che “l’attività nucleare è chiaramente in crescita, nel mondo e anche qui in Svizzera. Avete il vostro dibattito su questa questione. Quindi il lavoro tecnico scientifico con un’istituzione come Spiez sarà sempre più importante. Penso che avremo molto più da fare insieme”. In questa sua visita in Svizzera, il direttore generale dell’AIEA ha ricevuto anche un importante riconoscimento: il titolo di dottore honoris causa da parte del Politecnico federale di Losanna (EPFL). 

Cent’anni di sicurezza

Nel 1925 le basi vennero gettate dal laboratorio dei gas di Wimmis: l’antenato del Laboratorio di Spiez fu creato per tenere conto delle esperienze maturate durante la Prima Guerra Mondiale. Nei decenni successivi, l’istituzione dovette adattarsi più volte ai mutevoli scenari delle minacce globali, ampliando continuamente il ventaglio dei suoi compiti. Oggi l’istituto scientifico è riconosciuto a livello mondiale per il suo contributo alla protezione dalle minacce nucleari, biologiche e chimiche (NBC). Sostiene i partner civili e militari svizzeri nella protezione della popolazione e la comunità internazionale negli sforzi per il disarmo, rimanendo fedele alla sua visione di un mondo senza armi di distruzione di massa.

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