Rendere meno attrattivo il pensionamento anticipato. È uno degli obiettivi che il Consiglio federale ha definito nell’ambito del progetto AVS2030, i cui indirizzi generali sono stati definiti nella seduta di ieri, 14 maggio. I punti principali della riforma per stabilizzare e modernizzare l’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) sono stati presentati questo giovedì pomeriggio in conferenza stampa a Berna.
Il Consiglio federale ha detto di ritener fondamentale sviluppare un progetto che tenga conto dell’evoluzione della società a breve, medio e lungo termine. A causa dell’invecchiamento della popolazione e del progressivo pensionamento della generazione del baby boom, le uscite dell’AVS aumenteranno infatti notevolmente nel prossimo decennio.
2035: tre milioni di persone in AVS
Nei prossimi anni le ultime persone nate durante il baby boom raggiungeranno l’età di riferimento. Attualmente, quasi 2,5 milioni di persone percepiscono una rendita AVS. Si stima che nel 2030 saranno 2,8 milioni e nel 2035 3 milioni. Allo stesso tempo, la crescita della popolazione attiva rimane modesta. Il rapporto tra attivi e pensionati continuerà a ridursi.
Sebbene negli ultimi decenni siano aumentati a causa dell’incremento della massa salariale, i contributi AVS non saranno sufficienti a compensare la crescita delle uscite dell’assicurazione dovuta alla demografia.
Il fabbisogno finanziario dell’AVS varierà in funzione di diversi fattori, in particolare del momento dell’introduzione di un finanziamento supplementare della 13esima rendita di vecchiaia, ma anche di diversi progetti legislativi in corso (rendite per superstiti, iniziativa del Centro che chiede rendite AVS eque per i coniugi). Se non verranno adottate misure, secondo le stime attuali, basate sul conto d’esercizio 2023, l’AVS dovrebbe registrare un deficit di ripartizione di circa 2,5 miliardi di franchi nel 2030 e di 5,7 miliardi di franchi nel 2040. Se il Parlamento e il popolo accetteranno il finanziamento della 13a rendita AVS proposto dal Consiglio federale, si stima che il fabbisogno finanziario annuo scenderà a circa 500 milioni di franchi nel 2030 e a 4 miliardi di franchi nel 2040.
Puntare su finanziamenti esistenti
Per garantire il finanziamento dell’AVS per il periodo 2030-40, il Consiglio federale intende aumentare le entrate dell’assicurazione mediante le fonti di finanziamento esistenti. A tale scopo il Dipartimento federale dell’interno (DFI) dovrà esaminare diverse misure, con la possibilità di limitarle nel tempo, per coprire il periodo critico durante il quale la pressione della generazione del baby boom sulle finanze dell’AVS raggiungerà il suo culmine.
L’Esecutivo auspica inoltre l’esame di un meccanismo d’intervento per i casi in cui la situazione finanziaria dell’AVS peggiori e le decisioni politiche non siano prese per tempo.
Infine, come accennato all’inizio, il Consiglio federale intende promuovere il proseguimento dell’attività lucrativa oltre l’età di riferimento. Tra le opzioni allo studio ci sono la possibilità di abolire l’età massima AVS di 70 anni, ma anche di aumentare la franchigia applicata al reddito soggetto a contribuzione e rendere meno attraente il pensionamento anticipato. Queste misure, secondo il Governo, permetterebbero di soddisfare il fabbisogno di manodopera dell’economia e di favorire l’occupazione.
Nessun aumento, per ora, dell’età di riferimento
In ogni caso l’Esecutivo non intende aumentare l’età di riferimento per l’AVS, che verrà discussa nel quadro della successiva riforma che invece è stata auspicata in una conferenza stampa mercoledì da Unione svizzera degli imprenditori (USI), Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) e Associazione svizzera degli anziani (ASA) .
Da un lato viene fatto presente che nel 2024 il popolo si era espresso chiaramente contro una tale misura. Dall’altro, un innalzamento generale dell’età di riferimento richiederebbe un lungo periodo di transizione e misure compensative, cosicché non inciderebbe sulle finanze dell’AVS in tempi sufficientemente rapidi per garantire il finanziamento dell’assicurazione nella fase critica.
Tuttavia, il Consiglio federale rifletterà ulteriormente per determinare a quali condizioni un aumento dell’età di riferimento possa essere preso in considerazione e se si possa rendere la previdenza indipendente dallo stato civile. L’intenzione è di discutere tali questioni nel quadro della successiva riforma e sulla base di dati documentati.
Infine, l’Esecutivo conferma la rinuncia inoltre a introdurre nuove fonti di finanziamento, come una tassa sulle transazioni finanziarie o un’imposta sulle successioni o sugli utili da sostanza immobiliare, e intende concentrarsi sulle fonti di finanziamento esistenti.
RG delle 12.30 del 13.05.25, il servizio di Alessio Veronelli
RSI Info 15.05.2025, 12:43
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