Gli affitti sul mercato svizzero aumenteranno dal 3 al 5% all’anno nei prossimi anni, ha avvertito domenica il direttore dell’Ufficio federale dell’edilizia abitativa (UFAB), Martin Tschirren. “La domanda di alloggi rimane superiore all’offerta”. Senza un calo dell’attività economica, c’è da aspettarsi un aumento degli affitti, ha affermato Tschirren in un’intervista pubblicata dalla NZZ am Sonntag. Gli inquilini interessati sono quelli che entrano nel mercato immobiliare o che devono traslocare, ha sottolineato.
Egli spiega questo aumento con il fatto che il mercato immobiliare è sempre più utilizzato come investimento di capitale. A ciò si aggiunge il fatto che i terreni edificabili sono diventati rari in Svizzera, continua Tschirren. “In passato era possibile risolvere il problema della crescente domanda attraverso la creazione di zone edificabili. Oggi questo non è più possibile”.
Il direttore dell’UFAB osserva inoltre che dal 2016 il numero di permessi di costruzione in Svizzera è diminuito di quasi un terzo. “L’attività edilizia non è ancora diminuita nella stessa proporzione, ma continuerà a calare”. Egli cita uno studio che indica le opposizioni e i ricorsi come la causa principale che ostacola i progetti di costruzione di alloggi.
Lo studio raccomanda di limitare il diritto di opposizione alle persone direttamente interessate, precisa Tschirren. «In linea di principio, il diritto di essere consultati sarebbe mantenuto», ma sarebbe più mirato per evitare che i progetti siano inutilmente ritardati o impediti per motivi opportunistici, aggiunge il manager, precisando che introdurre l’obbligo di pagare spese o danni in caso di opposizione manifestamente abusiva potrebbe anche essere un mezzo efficace.
Per quanto riguarda il tetto massimo degli affitti, come quello praticato a Basilea, Tschirren è piuttosto scettico: «L’effetto sembra ambivalente». Dal punto di vista dell’associazione degli inquilini, osserva, il modello è un successo, perché le disdette abusive sono diminuite, ma allo stesso tempo l’edilizia e la ristrutturazione ne hanno risentito. “Il Cantone di Basilea Città ha quindi dovuto adeguare la normativa per rendere più attraenti le ristrutturazioni”.
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