I droni da ricognizione Hermes 900 acquistati dall’esercito svizzero potranno tornare a effettuare voli di prova nei cieli elvetici, ma soltanto nel rispetto di determinate condizioni imposte dall’autorità per l’aviazione militare svizzera (Military Aviation Authority, MAA). In particolare, le nuove regole vietano il sorvolo di aree densamente popolate, come città e villaggi, secondo quanto spiegato a Keystone-ATS da un portavoce dell’Ufficio federale dell’armamento Armasuisse, che ha confermato un articolo pubblicato domenica dalla SonntagsZeitung.
Per il momento, i test in Svizzera potranno avvenire solo nella zona di Emmen. I voli erano stati sospesi a livello mondiale in gennaio dopo un incidente in India, causato da un guasto nel motore in un modello identico a quello consegnato alla Confederazione.
La vicenda si inserisce in un programma d’acquisto da 300 milioni di franchi per sei droni, la cui entrata in servizio, prevista dal 2019, è stata ripetutamente rinviata. Attualmente i velivoli possono operare solo accompagnati da elicotteri, in attesa di un sistema anti-collisione sviluppato da Ruag, che però MAA consiglia di abbandonare.
A inizio luglio Urs Loher, capo dell’armamento presso Armasuisse, aveva sostenuto ai microfoni della SRF che i ritardi e i contrattempi nella consegna dei droni hanno indotto il Dipartimento federale della difesa (DDPS) a rivalutare il progetto. Si dovrebbe saperne di più nelle prossime settimane.

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Notiziario 24.08.2025, 15:00
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