Sono circa 170'000 le persone in Svizzera (circa il 2,7% della popolazione) che consumano acqua potabile con tenori di pesticidi o loro residui superiori ai limiti di legge. Ciononostante, la qualità, in termini di concentrazioni di queste sostanze, è globalmente buona. Lo indica l'Associazione dei chimici cantonali svizzeri (ACCS), in un rapporto pubblicato giovedì ma datato 6 settembre.
Queste situazioni illegali hanno la loro origine nelle pratiche agricole, spiega l’ACCS. Complessivamente tra aprile e maggio sono stati prelevati 296 campioni, rappresentativi di quanto distribuito all'80% della popolazione. In totale, dodici campioni, tutti prelevati in regioni con attività agricola intensiva e associabili a circa il 2,7% della popolazione, hanno mostrato un superamento dei valori massimi di legge, la maggior parte dei quali dovuta a un prodotto di degradazione del chlorotalonil, principio attivo presente in alcuni fungicidi individuato anche nell'acqua del pozzo Gerbo a Genestrerio.
RG 12.30 delle 12.30 del 12.09.2019: il servizio di Agata Galfetti
Si tratta di una sostanza attiva ammessa dagli anni '70 nei prodotti fitosanitari in qualità di fungicida ed è utilizzato nella coltivazione di patate, cereali, verdura, uva e piante ornamentali. I prodotti di degradazione possono giungere nelle acque sotterranee e dunque anche nell'acqua potabile.
Caccia al fungicida nell'acqua potabile
Il Quotidiano di sabato 17.08.2019
La Confederazione sta valutando la possibilità di revocare l'autorizzazione dei prodotti fitosanitari contenenti questo principio attivo. La decisione dovrebbe essere presa quest'autunno.