È più che raddoppiato il numero di adolescenti gravemente feriti in moto da quando è stato abbassato il limite d’età per guidare: un dato che preoccupa e riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale dei più giovani. A lanciare l’allarme è l’Ufficio prevenzione infortuni (UPI), che giovedì ha ribadito la necessità di rivedere la normativa per proteggere i giovani utenti della strada.
Dal 2021, ogni anno in media 135 ragazzi fra i 15 e i 17 anni sono rimasti coinvolti in incidenti gravi con veicoli a due ruote e quattro di loro hanno perso la vita. Prima della modifica legislativa, la media annua era di 51 feriti gravi e un solo decesso.

Lo scontro tra due moto il 9 giugno a Coglio in Vallemaggia
Numeri allarmanti
-fino al 2021: 51 incidenti gravi e un solo decesso
-dopo il 2021: 135 incidenti gravi e quattro decessi
La riforma dell’Ordinanza sull’ammissione alla circolazione (OAC) ha permesso ai quindicenni di guidare veicoli fino a 45 km/h e ai sedicenni motociclette da 125 cm³ (sottocategoria A1), allineando la Svizzera ad alcuni Paesi dell’UE. Tuttavia, l’UPI sottolinea che già allora era noto che gli adolescenti rappresentano una categoria ad alto rischio nel traffico stradale.
L’analisi degli incidenti evidenzia che la combinazione di inesperienza e potenza del mezzo è particolarmente pericolosa. Il rischio aumenta ulteriormente quando l’accesso a motociclette più veloci avviene in età troppo giovane.
Come misura di accompagnamento, il legislatore ha aumentato da 8 a 12 ore la formazione pratica obbligatoria per la sottocategoria A1. Ma secondo l’UPI, questo non basta: le cifre dimostrano che questo intervento non ha avuto l’effetto sperato. La Confederazione sta ora valutando ulteriori misure, come una revisione dei contenuti o della durata della formazione. L’UPI accoglie con favore l’iniziativa, ma ritiene che per ottenere una riduzione duratura degli incidenti sia necessario un nuovo adeguamento dell’OAC.
In particolare, l’UPI propone di alzare a 16 anni l’età minima per guidare veicoli fino a 45 km/h e di consentire l’uso delle moto da 125 cm³ solo a partire dai 18 anni. Una proposta che mira a salvare vite e ridurre il numero di feriti gravi tra i più giovani.