Svizzera

Asilo, la SEM riesamina le sue previsioni per il 2025

Le domande in Svizzera calano meno che nel resto d’Europa (anzi negli ultimi mesi la tendenza è al rialzo) - È l’effetto del cambiamento di regime in Siria: ecco perché

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L'interno di un alloggio per migranti nel canton Basilea

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Di: SRF-Matthias Strasser/pon 

Le domande di asilo sono diminuite del 23% in Europa nei primi sei mesi del 2025, secondo quanto comunicato l’8 settembre dall’UEAA, la competente agenzia europea, che attribuisce il “merito” di questa tendenza al cambio di regime in Siria. A Damasco dal dicembre dello scorso anno non è più al potere Bashar al Assad. “Molti sfollati hanno evidentemente acquisito maggiore speranza di tornare a ricostruire le loro comunità”, si leggeva nel rapporto, anche se il cambio di regime non ha comportato (almeno per il momento) il rientro in patria di un numero significativo di persone che già aveva raggiunto l’Europa negli anni passati. A calare in modo significativo, insomma, sono i flussi in arrivo. Nell’ultimo decennio la Siria era stata costantemente il primo Paese di provenienza degli asilanti e la Germania il principale Paese di accoglienza. Ora non è più così.

I dati citati sopra comprendono sia i Ventisette che Svizzera e Norvegia (UE+, secondo la definizione di Bruxelles). Se rivolgiamo lo sguardo soltanto alla Confederazione, però, la tendenza è diversa. Anche in Svizzera nei primi sei mesi c’è stato un calo delle domande, ma meno pronunciato: -18%. E soprattutto, si constata un aumento negli ultimi mesi.

I siriani preferiscono altre destinazioni

Il motivo di questa differenza non va ricercato in una vera o presunta maggiore attrattiva elvetica (la Svizzera non è nemmeno prima, ma quinta, per numero di domande in proporzione alla popolazione, dietro a Grecia, Cipro, Spagna e Belgio).

Anche in questo caso la spiegazione è da ricercare nei siriani. In Europa infatti hanno come detto rappresentato a lungo il principale Paese di provenienza e quindi una loro diminuzione si sente maggiormente. In Svizzera non è così e quindi il loro calo pesa meno sul dato complessivo. La Confederazione per i siriani non è mai stata fra le destinazioni preferite, ha confermato a SRF Reto Kormann della Segreteria di Stato della migrazione. Scelgono “in particolare Germania, Austria e Grecia” e “per questo il calo degli arrivi in Svizzera è meno netto che nel resto dell’Europa”.

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Siriani, la Svizzera torna a decidere sulle domande d'asilo

Telegiornale 28.08.2025, 20:00

In attesa dell’evoluzione della situazione in Siria, come altri Paesi europei, dopo l’avvicendamento al potere la Confederazione aveva deciso di sospendere l’esame delle domande di siriani, esame che ora è ripreso.

In Svizzera prevalgono le domande dall’Afghanistan

Ma vediamo nel dettaglio. Ora in testa agli arrivi nell’UE+ figurano venezuelani e afghani, con riflessi anche sulla distribuzione delle domande fra gli Stati europei. La Spagna, che per motivi linguistici e di diaspora già esistente è privilegiata dai sudamericani, con 77’000 richieste si piazza subito dietro le 78’000 della Francia. Entrambe superano la Germania.

In Svizzera già nel 2024 i siriani erano solo quinti per numero di richieste, preceduti da afghani, turchi, eritrei e algerini. Le domande erano state poco più di 1’400 lo scorso anno dalla Siria, a fronte delle oltre 8’600 dall’Afghanistan. Nei primi sei mesi del 2025 i siriani sono scesi al settimo rango, con 525 richieste, superati ora anche da somali e marocchini. I venezuelani sono rarissimi, appena 53 fra il 1° gennaio e il 30 giugno.

Tendenza invertita in giugno (ma in realtà già da marzo)

Le cifre svizzere si prestano però anche a un’altra constatazione: dopo cinque mesi di calo le richieste di asilo sono tornate a crescere da giugno rispetto al corrispondente mese dell’anno scorso. Se si guarda solo alle richieste primarie (quelle non dovute per esempio a nascite o ricongiungimenti familiari), già da marzo il 2025 supera il 2024. Questo a causa di un cambiamento di prassi che lo scorso anno ha riguardato le donne afghane. L’anno in corso è paragonabile piuttosto al 2023, quando per l’ultima volta le domande superarono la soglia di 30’000.

Con quali conseguenze? Per il 2025 la Confederazione aveva previsto 24’000 richieste, in aggiunta a 12’000 per nuovi statuti S (quelli degli ucraini in fuga dalla guerra). Una previsione confermata in giugno ma che “stiamo verificando e ripresenteremo prossimamente”, ha spiegato Kormann a SRF.

Contemporaneamente, a metà anno Berna aveva deciso la riapertura di tre centri federali (ne aveva chiusi nove nei mesi invernali, risparmiando 25 milioni di franchi). Questo per adeguare l’offerta di posti letto alla domanda, tradizionalmente crescente durante la bella stagione, più propizia ai viaggi. Erano state rese operative le strutture della caserma di Moudon (VD), di quella di Dübendorf (ZH) e dell’alloggio militare di Eigenthal (LU), con 200 posti ciascuna, per portare il totale nazionale a 7’500.

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RG 07.00 del 08.09.2025 La corrispondenza di Alessio Veronelli

RSI Info 15.09.2025, 16:44

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