Una tutela accresciuta per le madri adottive contro il licenziamento. Lo chiede il Consiglio degli Stati che, di misura, ha approvato un’iniziativa del Canton Ticino che punta a un’equiparazione con le mamme biologiche.
L’urgenza di fare qualcosa parte dal meridione delle Alpi, dove fra il 2006 e il 2016 il numero di adozioni è diminuito del 70%, una drastica riduzione motivata anche dalle conseguenze professionali legate al passo di adottare un bambino.
Il testo dell’iniziativa ticinese chiede che, se le madri biologiche sono protette dal licenziamento durante la gravidanza e nelle 16 settimane successive al parto, lo siano anche quelle che adottano. Una differenza di trattamento che secondo il Consiglio degli Stati, con un solo voto di scarto, va corretta.
Ai microfoni del Radiogiornale, il consigliere nazionale del Centro, Giorgio Fonio, primo firmatario dell’iniziativa, esprime la propria soddisfazione: “Sono assolutamente felice. Anche perché sappiamo quanto sia difficile far passare le iniziative cantonali a Berna. Alla fine il lavoro di contatto e di avvicinamento è stato determinante per un risultato assolutamente positivo”.
Secondo una parte della destra l’iniziativa si spingeva però troppo oltre: “Non dobbiamo decidere in modo emotivo e affermare che un’adozione sia equiparabile a una nascita”, ha sostenuto in aula il consigliere agli Stati Pirmin Schwander. Il democentrista svittese si è detto contrario, in quanto, a suo avviso, gli ostacoli amministrativi nella procedura di adozione incidono molto più sulla decisione di non adottare, rispetto alla mancanza di protezione contro il licenziamento. Inoltre, ha aggiunto Schwander, i rischi per la salute di madre e bambino durante e dopo la gravidanza non sono gli stessi che per un’adozione.
Distinzioni che non hanno però convinto la risicata maggioranza che, trascinata dai centristi, ha fatto pendere il voto dalla parte del sì. “Oggi - commenta ancora Fonio - c’è una disparità evidente. Le mamme adottive non hanno nessun tipo di protezione in caso di licenziamento e questo è una vergogna tutta svizzera. E soprattutto è una situazione che non riconosce, in modo ingiustificato, il fatto che le mamme adottive sono a tutti gli effetti delle mamme e per questo devono godere degli stessi diritti delle mamme biologiche”.
Se questo accadrà, dipenderà ora dal Consiglio nazionale che si occuperà prossimamente della questione.
RG delle 12.30 del 18.12.25, il servizio di Alessio Veronelli






