Rafforzare la piazza economica svizzera e tamponare l’uscita dal lavoro dei baby boomer: su questi temi si è concentrata lunedì la sessione straordinaria del Consiglio nazionale chiesta da UDC, PLR e Verdi. Dei dodici atti parlamentari all’esame, ben nove sono stati approvati.
Tra le proposte spicca una mozione di Lars Guggisberg (UDC/BE) che chiede sgravi fiscali per le persone che continuano a lavorare dopo l’età pensionabile, in particolare l’esenzione dall’imposta federale diretta. È stata approvata con 98 voti a 90 (2 astensioni). Il Nazionale ha inoltre adottato un postulato di Thomas Rechsteiner (Centro/AI) che invita a valutare ulteriori misure in questo ambito, anche alla luce della carenza di manodopera qualificata e del pensionamento dei baby boomer.
Delle dodici proposte, nove erano state depositate dai partiti borghesi. Sette di queste sono state approvate, spesso con il voto determinante dei Verdi liberali. Tre gli interventi provenienti dalla sinistra, due dei quali sono stati accettati, in particolare grazie al sostegno del PLR.
Tra le mozioni adottate - 98 voti contro 92 - spicca quella del consigliere nazionale Thomas Aeschi (UDC/ZG), che chiede l’introduzione di un tetto massimo di collaboratori a tempo pieno nell’amministrazione federale. Inutile l’opposizione del consigliere federale Guy Parmelin, che ha ricordato come negli scorsi anni si sia già riusciti a ridurre leggermente la quota delle spese per il personale rispetto alle uscite ordinarie totali della Confederazione. La proposta, inoltre, potrebbe essere aggirata affidando compiti a terzi, il che potrebbe addirittura comportare spese aggiuntive per il bilancio federale.
Con 100 voti contro 89 (e un astenuto) la Camera ha poi approvato una mozione del gruppo PLR che chiede di ottimizzare il processo di valutazione dei sussidi, rendendolo più frequente ed efficace, limitando al contempo i costi amministrativi. I sussidi presentano spesso inefficienze e distorsioni, necessitando di un riesame più rigoroso, soprattutto alla luce del previsto deficit strutturale del bilancio federale, è stato sottolineato.
Gli altri atti parlamentari approvati oggi e depositati dai partiti borghesi chiedono in particolare di adottare misure che incoraggino le imprese a intensificare le attività di ricerca, sviluppo e produzione in Svizzera, e di migliorare le condizioni di investimento per le imprese.
Durante le discussioni sono anche stati approvati due atti depositati dal campo rosso-verde: un postulato (98 voti a 84 e 9 astensioni) che chiede un rapporto sulla Strategia industriale della Svizzera, e una mozione socialista (99 voti a 92 e un’astensione) che auspica misure volte a rafforzare la capacità innovativa e la competitività delle aziende svizzere a livello internazionale.
È invece stata respinta - con 99 voti contro 92 - una mozione presentata da Thomas Stettler (UDC/JU) che, deplorando il forte aumento dei premi malattia, più che raddoppiati dal 1997, chiedeva la loro deducibilità integrale dall’imposta federale diretta.

Agli Stati respinta inizaitva UDC "no a una Svizzera da 10 milioni"
Telegiornale 15.12.2025, 20:00






