Un collettivo formato da una quarantina di famiglie ha inoltrato alla Camera costituzionale della Corte di giustizia due ricorsi contro la decisione del Consiglio di Stato di non più permettere la scolarizzazione di allievi frontalieri a partire dal rientro in aula nel 2026. Una possibilità che era prevista da una misura transitoria in vigore dal 2018.
Per i promotori dei ricorsi, la misura - che porterebbe a un risparmio annuo di 27 milioni di franchi - è ingiusta e brutale. Sono 2’000 i bambini e ragazzi potenzialmente toccati nel giro di un quadriennio (chi ha cominciato un ciclo scolastico potrebbe comunque concluderlo). L’85% di essi sono figli di cittadini svizzeri, in parte “espulsi” verso la Francia dal rincaro insostenibile degli alloggi, ma ancora impiegati professionalmente nel cantone.
L’obiettivo dei ricorrenti è anche quello di stimolare il dibattito politico, facendo approdare il dossier sui banchi del Gran Consiglio, dove già la prossima settimana sarà dibattuta una mozione socialista.

RG 12.30 del 13.06.2025 La corrispondenza di Lucia Mottini
RSI Info 13.06.2025, 12:49
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