Berna, manifestazione pro-Palestina: chi pagherà?

Dopo i disordini a Berna rimane da capire se e quali accuse saranno promosse nei confronti dei manifestanti pro-Palestina che sabato si sono scontrati con la polizia, ferendo 18 agenti e provocando ingenti danni in centro città. La legge cantonale consentirebbe anche di riversare sui manifestanti i costi per l’intervento di polizia. Una possibilità introdotta da pochi mesi anche nel canton Zurigo, ma che ora finirà davanti al Tribunale federale.

I disordini a Zurigo erano finora arrivati dal 1° maggio, dagli autonomi di sinistra e dai tifosi violenti. E da destra era arrivata una iniziativa popolare che chiedeva l’obbligo di addossare ai manifestanti i costi per i danni e per gli interventi di polizia. Insomma: chi sgarra paga. Un principio approvato in votazione e tradotto in legge lo scorso maggio dal parlamento cantonale che ha adottato un controprogetto leggermente smussato, ovvero limitato agli interventi definiti straordinari delle forze dell’ordine.

La sinistra, per la quale si tratta di una restrizione alla libertà di manifestare, ne uscì sconfitta. Ma ora della questione dovrà occuparsi il Tribunale federale: diverse organizzazioni, persone e partiti di sinistra hanno infatti promosso un ricorso, sotto la guida dei Giuristi democratici di Zurigo.

L’associazione parla di una punizione mascherata da tassa. I costi potrebbero essere riversati non solo sui manifestanti violenti, ma anche sugli organizzatori. Un regolamento che secondo gli oppositori sarebbe di una severità unica in Svizzera. La sua entrata in vigore rimane prevista a inizio 2026, con l’incognità però dell’esito del ricorso.