Durante la manifestazione non autorizzata a favore della Palestina tenutasi ieri, sabato, a Berna, 18 agenti delle forze dell’ordine sono rimasti feriti. Lo ha reso noto domenica la polizia cantonale durante una conferenza stampa, precisando che durante la manifestazioni sono stati registrati gravi disordini.

La sede di UBS imbrattata
Sedici poliziotti e due poliziotte sono rimasti feriti durante l’intervento. Quattro di loro hanno dovuto essere trasportati in ospedale per un controllo medico, come è stato riferito durante la conferenza stampa. L’equipaggiamento protettivo ha evitato il peggio. I manifestanti hanno tentato più volte di sfondare i cordoni della polizia. Le forze dell’ordine sono state attaccate con materiale da cantiere, mobili, pietre, bottiglie, estintori, articoli pirotecnici e laser. La polizia ha utilizzato idranti, gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Anche due manifestanti sono rimasti feriti.

Danni causati anche dal fuoco
In totale, 536 persone sono state controllate e allontanate dalla polizia nel corso della manifestazione, iniziata alle 15 e conclusasi attorno alle 20.30. Una persona è stata fermata poiché precedentemente ricercata. Secondo la polizia, alcune delle persone controllate dovranno affrontare diverse accuse. Tra i reati contestati figurano danneggiamento, violazione di domicilio, lesioni personali e incendio doloso.
Intanto la città di Berna conta i danni - per milioni di franchi - mentre sono state avviate le operazioni di pulizia e di ripristino della situazione. Molte vetrine sono state distrutte, molte facciate imbrattate con scritte. In tutto, secondo il vicecomandante della polizia Michael Bettschen, sono 57 gli edifici danneggiati. Un totale che non cessa di aumentare. Danni anche a nove veicoli della polizia.
Il municipale Alec von Graffenried, responsabile per la sicurezza, ha criticato l’eccesso di violenza, facendo notare come gli scontri abbiano completamente oscurato il contenuto politico del raduno e definendo “inaccettabile” il comportamento dei manifestanti. Un altro corteo pro-Palestina è peraltro previsto il prossimo 15 di novembre.
La Federazione svizzera dei funzionari di polizia condanna le violenze
Con un comunicato inviato alle redazioni domenica pomeriggio, la Federazione svizzera dei funzionari di polizia “condanna con la massima fermezza le violenze” e gli “attacchi brutali contro le agenti e gli agenti di polizia”, inaccettabili in uno Stato di diritto. La FSFP chiede “pene esemplari” per i manifestanti violenti, deplorando che chi ha commesso atti di violenza venga fermato e poi rapidamente rilasciato.
Per Philippe Müller Antifa andrebbe proibita
All’indomani dei disordini avvenuti durante la manifestazione pro Palestina a Berna si è espresso il responsabile del Dipartimento sicurezza Philippe Müller. Il consigliere di Stato PLR chiede che su Antifa venga effettuata una verifica da parte del Servizio delle attività informative della Confederazione. Per Müller, la rete di militanti di sinistra radicale andrebbe proibita. Una misura che, indica, proteggerebbe le forze di polizia.
A Berna, gli agenti hanno invitato più volte i dimostranti a disperdersi e molti hanno ignorato l’ingiunzione. Attualmente questo atteggiamento rappresenta una contravvenzione, punibile con una multa. Secondo Müller questo andrebbe penalmente qualificato come delitto. Sarebbe così possibile trattenere per più di 24 ore i facinorosi che partecipano a manifestazioni non autorizzate e metterli in carcere preventivo, se sussiste il sospetto di reato.
Un altro aspetto riportato da Müller è la presenza di bambini piccoli alla manifestazione : secondo il consigliere di Stato quello dei loro genitori è un comportamento irresponsabile che andrebbe segnalato alle ARP, le autorità regionali di protezione.

Notiziario
Notiziario 12.10.2025, 15:00
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Gaza, nuove manifestazioni a Berna
Telegiornale 11.10.2025, 20:00