Le reazioni

Berna, dopo la protesta sfociata in scontri la questione si fa politica

Feriti e danni per milioni a margine della manifestazione pro-Palestina di sabato: ora c’è chi chiede tolleranza zero verso gli “Antifa”, ma vietarli non sembra possibile non essendo un’organizzazione costituita

  • 2 ore fa
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Radiogiornale delle 12:30 del 13.10.2025: da Berna, Gian Paolo Driussi

RSI Info 13.10.2025, 14:28

  • Keystone
Di: Radiogiornale-Gian Paolo Driussi/ludoC 

I disordini di sabato scorso durante la manifestazione pro-Palestina non autorizzata continuano a tenere banco a Berna; durante la protesta – ricordiamo – son rimasti feriti 18 agenti di polizia e due dimostranti, mentre i danni sono stimati milioni di franchi. Il dibattito ora si è fatto politico e riguarda sia il dispositivo di sicurezza organizzato sia l’approccio al movimento “Antifa”, verso il quale si chiede tolleranza zero.

Gian Paolo Driussi, nostro corrispondente da Berna, durante il Radiogiornale ha spiegato che le “critiche sono sollevate soprattutto dal PLR, col Consigliere nazionale bernese Christian Wasserfallen e il responsabile del Dipartimento cantonale della sicurezza Philippe Müller”. Sotto accusa, spiega il nostro giornalista, sono il Municipio a maggioranza rosso-verde, al quale si rimprovera tolleranza verso l’estrema sinistra violenta; ma criticata è anche la politica federale, che non ha mai voluto vietare il collettivo “Antifa”.

“Sul primo punto il capodicastero competente, Alec von Graffenried, afferma che non era possibile blindare la città; il Parlamento federale invece ha sempre ritenuto impossibile vietare il collettivo Antifa non trattandosi di un’organizzazione costituita. La sorveglianza dell’attivismo politico in assenza di minacce è inoltre un tabù ma va anche detto, e lo dice un recente rapporto, che nemmeno gli strumenti a disposizione dell’intelligence sono sfruttati appieno”, spiega ancora il nostro corrispondente.

Berna non è però nuova a derive violente di questo genere: la questione è anzi oggetto di dibattito da decenni; dibattito che ruota attorno al centro autogestito della Reitschule. Il problema della violenza di estrema sinistra non è dunque mai stato risolto.”È una situazione complessa proprio per i limiti normativi e operativi spiegati poc’anzi, ma non solo – continua Gian Paolo Driussi - Gli episodi più gravi di guerriglia in passato hanno sempre avuto a che fare con la Reitschule, centro che nel tempo si è però sempre più defilato. Se prima veniva usato come roccaforte, ora è più che altro un simbolo i cui spazi esterni fungono da snodo per chi arriva da altri cantoni”.

Le autorità cittadine sono sempre state criticate dal centro-destra per la loro tolleranza, il dialogo ha però effettivamente calmato la situazione. “Quanto accaduto sabato sembra dunque esulare da questo contesto; resta invece la capacità organizzativa dei violenti che confluiscono a Berna, eredità che le autorità faticano a scrollarsi di dosso”, conclude il nostro corrispondente a Berna.

02:40

Berna, seri danni dopo la manifestazione pro-Palestina

Telegiornale 12.10.2025, 20:00

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