Dopo l’acqua e la terra, ora tocca al fuoco. Un fuoco che, però, viene usato per rimediare alla devastazione. A sei settimane dal crollo del ghiacciaio del Birch una ventina di soldati del Battaglione d’intervento in caso di catastrofe è impegnata nella rimozione del legname galleggiante dal lago che ha sommerso Blatten. Il legname viene poi bruciato sul posto, all’aperto, ogni venerdì, sotto il controllo dell’esercito e dei pompieri della Lötschental.
“Circa 480 metri cubi di legname alla deriva dovranno essere rimossi dal lago”, afferma il Servizio Ambiente del Vallese. L’incenerimento controllato è l’unica soluzione praticabile: “Le rive del lago non sono accessibili ai camion e l’evacuazione aerea non è realistica per costi e disagi”.
Campioni vengono raccolti giornalmente per rilevare la presenza di metalli pesanti e altre sostanze come diossine e idrocarburi. “Le ceneri con un’alta concentrazione di inquinanti sono smaltite in modo controllato”, spiega l’ufficio cantonale.

Blatten un mese dopo
Telegiornale 28.06.2025, 20:00