Mondo

I “volonterosi” firmano accordi, ma la guerra non si ferma

Firmata anche un’intesa tra Svizzera e Ucraina per coinvolgere il settore privato nella ricostruzione

  • Ieri, 21:28
02:54

Vertice per la ricostruzione dell'Ucraina a Roma

Telegiornale 10.07.2025, 20:00

Di: Telegiornale/ATS/Tieffe 

Mentre le trattative di pace tra Russia e Ucraina restano bloccate e sul terreno non si intravede alcun cessate il fuoco, a Roma si è aperta giovedì la quarta Conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina. L’iniziativa, sostenuta dalla cosiddetta “coalizione dei volonterosi”, composta da una trentina di Paesi alleati di Kiev, punta a definire strumenti concreti per la ripresa del Paese, nonostante il conflitto sia ancora in corso.

Nel suo intervento, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricordato che, proprio nella notte precedente alla conferenza, la Russia ha lanciato un nuovo attacco missilistico su Kiev. “Abbiamo bisogno di un piano di ricostruzione, simile a quel piano Marshall che è riuscito a trasformare l’Europa, portando la pace e sviluppo economico per così tanti decenni”, ha dichiarato.

Un fondo europeo e un’intesa svizzera

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato la creazione di un fondo azionario da dieci miliardi di euro per sostenere la ricostruzione. Parallelamente, è stato firmato un accordo tra la Svizzera e l’Ucraina, volto a rafforzare il coinvolgimento del settore privato elvetico nei progetti di ripresa.

Il trattato è stato sottoscritto dall’ambasciatore Jacques Gerber, delegato del Consiglio federale per l’Ucraina, e dalla vicepremier ucraina Yulia Svyrydenko. L’intesa, approvata dall’esecutivo svizzero il 25 giugno scorso, consente ora anche alle aziende svizzere non attive in Ucraina di partecipare ai progetti di ricostruzione.

“Oggi le imprese private svizzere avevano una limitazione, potevano investire solo se già presenti in Ucraina”, ha spiegato Gerber ai microfoni del Telegiornale. “Questo nuovo accordo apre invece la possibilità a tutte le aziende svizzere che vogliono impegnarsi nella ricostruzione”.

Fondi, priorità e criteri

L’accordo prevede un impegno finanziario fino a 1,5 miliardi di franchi entro il 2028, di cui 500 milioni destinati specificamente a incentivare la partecipazione del settore privato. Le priorità d’intervento sono già state definite: abitazioni, trasporti, energia, educazione e riforme amministrative.

“Non daremo progetti a tutti. Ci sarà un processo di selezione per garantire che vengano soddisfatte le reali esigenze dell’Ucraina” ha precisato Gerber a Keystone-ATS, sottolineando l’importanza di un approccio mirato e sostenibile.

Secondo Svyrydenko, il trattato rappresenta un incentivo concreto per le imprese: “Questo accordo ci aiuta a mitigare il rischio per chi nel settore privato vuole investire in ucraina, anche adesso con la guerra ancora”, ha dichiarato alla RSI. “Ora le aziende svizzere potranno essere competitive come quelle degli altri paesi”.  

I primi risultati operativi dell’accordo tra Svizzera e Ucraina sono attesi per settembre.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare