Svizzera

Cannabis, la vendita controllata frena il mercato nero ma non lo blocca

Dopo un anno di sperimentazione a Zurigo, molti consumatori si affidano ai canali legali, ma oltre il 40% di chi ha accesso alle farmacie continua a servirsi anche dagli spacciatori

  • Oggi, 14:26
  • 33 minuti fa
01:54

Sperimentazione Cannabis, Zurigo dà i primi risultati

Telegiornale 20.05.2025, 12:30

Di: ATS/Spi 

Notizia aggiornata alle 16.00 una prima versione di questo articolo conteneva informazioni non del tutto corrette, veicolate da Keystone-Ats, circa la percentuale dei partecipanti che hanno abbandonato il mercato nero. Informazioni che nel frattempo sono state corrette. La notizia è stata quindi aggiornata come segue:

Il grande studio sulla cannabis in corso da oltre un anno nel canton Zurigo produce i primi effetti, mettendo sotto pressione il mercato nero. Buona parte dei consumatori che vi partecipa ha infatti abbandonato il proprio spacciatore e si rifornisce esclusivamente presso uno dei tre negozi specializzati o una delle nove farmacie aderenti al progetto. Lo hanno annunciato oggi a Zurigo i responsabili.

Tra mercato nero e offerta legale

Una parte sostanziale di chi può accedere alle farmacie legali (oltre il 40%) continua però a rifornirsi anche attraverso gli spacciatori. “I consumatori di cannabis hanno chiare riserve sul mercato nero”, ha dichiarato Paul-Lukas Good, presidente dell’associazione Swiss Cannabis Research e direttore dello studio. “Con la nostra offerta, abbiamo convertito una grande percentuale di consumatori al mercato legale; ma i nostri concorrenti criminali non dormono”.

Per arginare il mercato nero, gli esperti sono concordi nel ritenere che sia necessario fornire un’offerta interessante per gli utenti, che soddisfi efficacemente i loro bisogni. “Per noi questo è un chiaro segno che il mercato legale deve diventare ancora più attraente rispetto al mercato nero in termini di prezzo, offerta e accesso”, ha detto ancora Good.

Il consumo nell’ambiente legale ha poi i suoi benefici. I clienti “apprezzano il fatto di non dover più acquistare i loro prodotti sul mercato nero”, ha affermato ai media Thilo Beck, il medico che supervisiona lo studio, aggiungendo che ora possono consumare in un contesto in cui non vengono stigmatizzati, ricevere consigli e non essere più giudicati.

Anche le abitudini di consumo sono cambiate. Molti ora acquistano anche prodotti con bassi livelli di THC, difficilmente reperibili sul mercato nero, che privilegia invece livelli decisamente più alti e considerano questa scelta come un vero e proprio guadagno per il benessere e la salute, secondo Beck.

Venduti quasi 37 kg di cannabis

I prodotti venduti nell’ambito del progetto pilota hanno un contenuto di THC che va dal 5 al 25%. Le caramelle di gelatina e le praline aromatizzate stanno riscuotendo un vero successo, in quanto consentono di fumare meno. A tal proposito va ricordato che molti consumatori soffrono di problemi cardiovascolari o polmonari legati proprio al fumo.

“Siamo molto soddisfatti dopo questo primo anno”, ha sottolineato ancora Paul-Lukas Good durante il quale sono stati finora venduti quasi 37 kg di cannabis a prevalenza di THC.

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Paul-Lukas Good, il presidente dell'Associazione Swiss Cannabis Research

  • Keystone

Gli obiettivi del progetto

I partecipanti rappresentano l’intera società svizzera: “Sono vostro figlio, vostra figlia o vostra nonna”, ha rilevato Good. Sono persone ben informate e vogliono che la vendita di cannabis sia legale in Svizzera.

Gli autori intendono coinvolgere altri 3’000 consumatori, “ma non c’è la fila di candidati”, ha ammesso Good, ricordando che “bisogna compilare moduli e fornire dati personali”. Inoltre, lo studio condotto a livello cantonale viene spesso confuso con quello condotto nella sola città di Zurigo, “Züri Can”, che è ormai al completo.

Altri progetti pilota per la vendita regolamentata di cannabis sono in corso a Basilea Città, Basilea Campagna, nel canton Ginevra e nelle città di Losanna e Berna.

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