Non c’è una data giusta per allestire l’albero di Natale. C’è chi, spesso messo sotto pressione dai membri più giovani della famiglia, addobba l’albero già a partire dal 1° dicembre, altri aspettano il 6 dicembre, San Nicolao, altri ancora l’Immacolata, l’8 dicembre. Infine, una parte, fedele a riti più nordici, si destreggia fra conifere e addobbi il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia. Infine, ci siete voi che attendete il 24 sera per addobbare l’albero di Natale, un po’ per tradizione e un po’ perché non ce l’avete fatta prima, risucchiati dal frenetico vortice di cose da fare assolutamente prima di Natale, un po’ anche perché alla fine cedete anche voi all’occasione di tornare bambini, almeno per Natale. A prescindere dalla data, in Svizzera, l’abete di Natale è un simbolo irrinunciabile delle festività che illumina quasi tutti i salotti durante il periodo natalizio. Spesso si tratta di un abete vero, tagliato per l’occasione.

In Svizzera non si coltivano alberi solo per i salotti
Ogni anno, secondo BoscoSvizzero e l’Associazione svizzera dei produttori di alberi di Natale circa 1,7 milioni di alberi vengono venduti nel Paese e la metà di questi proviene da coltivazioni svizzere. L’altra metà proviene principalmente da Danimarca, Germania e Paesi Bassi. Questa preferenza per l’albero vero, soprattutto se di origine locale, riflette una crescente attenzione verso la sostenibilità e la valorizzazione delle produzioni regionali.

Abeti di Natale (abete rosso) appena tagliati su una parcella a Berg nel Cantone Turgovia e pronti per la spedizione
Le specie protagoniste del Natale svizzero
Tra le diverse specie di abete, l’abete del Caucaso (Abies nordmanniana) è il più popolare in Svizzera, rappresentando oltre i due terzi delle vendite. È un abete simile all’abete bianco. Come quest’ultimo ha gli aghi morbidi che però nell’abete del Caucaso sono distribuiti tutt’attorno ai ramoscelli, conferendo una struttura “piena” e armoniosa all’albero. L’abete del Caucaso è apprezzato perché mantiene gli aghi sull’albero a lungo anche dopo esser stato trasportato al caldo dentro le case. Nella classifica degli alberi di Natale preferiti dagli svizzeri segue l’abete rosso (Picea abies), che è anche la specie, allo stato naturale, più comune nei boschi svizzeri. L’abete rosso è meno esigente di quello del Caucaso per quanto riguarda la coltivazione; tuttavia, è un po’ meno preferito del precedente perché perde più facilmente gli aghi che, oltretutto, sono decisamente più rigidi e pungenti. A occupare il terzo posto sul podio è l’abete bianco (Abies alba), apprezzato per il suo leggero profumo agrumato. È certamente un albero molto elegante, ma possiede lo svantaggio di essere il peggiore fra le specie citate nella tenuta degli aghi negli ambienti al chiuso.

Una piantagione di abete del Caucaso in Danimarca (notare la quasi assenza di erba)
Dalla semina al taglio: il lungo viaggio dell’abete di Natale
La coltivazione degli abeti di Natale in Svizzera non avviene in bosco. Principalmente, selvicoltori, vivaisti e agricoltori coltivano gli abeti di Natale su parcelle agricole marginali, su terreni in pendenza o comunque poco idonei alla coltivazione, al pascolo e alla campicoltura. Gli abeti di Natale sono piantati anche sotto gli elettrodotti dove, comunque, le piante non possono superare una certa altezza. Nel nostro Paese, alla coltivazione di abeti di Natale viene dedicata una superficie di circa 700 ettari. Come detto, nel bosco non si coltivano abeti di Natale (e il loro prelievo è fondamentalmente vietato dalla legge); tuttavia vi sussiste una produzione limitata e marginale, essa è il frutto della normale gestione delle abetaie.

Una piantagione di abeti del Caucaso in Cantone Turgovia
Il processo di coltivazione è lungo, meticoloso e inizia con la selezione di semi adatti. Per l’abete del Caucaso, i semi sono spesso importati dai territori originari di questa pianta (soprattutto dalla Turchia), mentre per l’abete rosso ci si affida alla raccolta di semi in Svizzera. Presso il vivaio privato “Josef Kressibucher” a Berg nel Cantone Turgovia, che abbiamo visitato per realizzare il servizio televisivo correlato, i semi delle varie specie di abete vengono gelosamente custoditi in una cella frigorifera alla temperatura di -2 gradi. Scegliere la genetica giusta per avere un bell’albero di Natale è fondamentale. Gli abeti, come tanti vegetali, possiedono una grande variabilità genetica all’interno di una determinata specie. Silvan Emmenegger, direttore generale dell’azienda vivaistica, ci spiega la differenza: “Un abete rosso cresciuto da un seme raccolto a Beinwil nel Cantone Argovia, a circa 600 metri di quota, ha una forma molto slanciata e allungata ed è ottimo per la selvicoltura alle nostre altitudini. Invece, i semi della stessa specie, raccolti nella Muotathal, nel Cantone Svitto, a oltre 1200 metri, originano una pianta che cresce più lentamente e di forma compatta, ideale per fare un bell’albero di Natale”.

Silvan Emmenegger con due abeti rossi della stessa età. Nella sua mano destra c'è un abete nato da un seme raccolto a 600 metri di quota, nella sinistra ne tiene uno cresciuto da un seme raccolto al di sopra dei 1200 metri: più piccolo, compatto, buono per diventare un albero di Natale
Nei primi anni la crescita di un abete è molto lenta. La pianta investe in un radicamento ben sviluppato e cresce poco in altezza. Finalmente, dopo circa 6 anni di coltivazione, gli abeti cominciano ad accelerare la propria crescita allungando il fusto. Le piante sono poste in una parcella di terreno che rimane coperta di erba. Le piante vengono fertilizzate poco, vicino al piede, e in fondo si tratta di una coltivazione semi estensiva che mantiene un buon grado di copertura vegetale e di biodiversità.

Abeti rossi di un anno in semenzaio. Misurano pochi centimetri di altezza
Nei primi anni la crescita di un abete è molto lenta. La pianta investe in un radicamento ben sviluppato e cresce poco in altezza. Finalmente, dopo circa 6 anni di coltivazione, gli abeti cominciano ad accelerare la propria crescita allungando il fusto. Le piante sono poste in una parcella di terreno che rimane coperta di erba. Le piante vengono fertilizzate poco, vicino al piede, e in fondo si tratta di una coltivazione semi estensiva che mantiene un buon grado di copertura vegetale e di biodiversità. Ma, per ottenere un albero di Natale ben formato, non si può lasciare tutto alla natura, è necessario intervenire, a più riprese, per correggere la crescita naturale delle conifere. In Svizzera non è possibile usare prodotti chimici per regolare la crescita degli alberi e perciò si interviene con una pinza speciale per incidere la corteccia e rallentare il flusso di linfa verso i germogli terminali, oppure si interviene con regolatori dei rami, delle specie di tutori in plastica, per dirigere la crescita dei rami nella direzione voluta, atta a formare un albero di Natale compatto, pieno e ben strutturato.

La speciale pinza che i coltivatori di abeti di Natale usano per rallentare il flusso di linfa ai germogli terminali e regolare di conseguenza la crescita del getto principale.
Dopo 10-12 anni gli alberi vengono raccolti ma, nonostante le cure, sono tante le insidie che possono minare, anche in maniera irrimediabile, la qualità finale del risultato: gelo tardivo, grandine e selvaggina, solo per fare alcuni esempi.

Il risultato della "pinzata" di regolazione della crescita. Si vedono le inconfondibili 5 cicatrici sul tronco principale
Abete vero o di plastica: un dilemma ecologico
La scelta tra un abete vero e uno di plastica è un dibattito ricorrente ogni Natale, con argomentazioni a favore di entrambe le opzioni. Dal punto di vista ambientale, la questione è complessa e non esiste una risposta univoca. Gli alberi di Natale veri, soprattutto se provenienti da coltivazioni locali e sostenibili, offrono diversi vantaggi. Contribuiscono alla riduzione della CO₂, producono ossigeno e forniscono habitat per la fauna selvatica durante la loro crescita. Inoltre, al termine delle festività, possono essere smaltiti in modo ecologico, ad esempio attraverso il compostaggio, la produzione di energia da biomassa e la messa a disposizione per costituire ambienti subacquei adatti per la deposizione di alcune specie di pesci (pesce persico, ad esempio). D’altra parte, gli alberi di Natale artificiali sono spesso realizzati in materiale plastico derivato dal petrolio, la cui produzione è energivora e genera emissioni di gas serra. La maggior parte degli alberi artificiali è prodotta in Asia e deve affrontare lunghi trasporti, aumentando ulteriormente la loro impronta di carbonio. Per compensare l’impatto ambientale della loro produzione e trasporto, un albero di plastica dovrebbe essere utilizzato per almeno 10-20 anni. Se usato per un periodo inferiore, il suo impatto ambientale supera quello di un abete vero. Il loro smaltimento è problematico, in quanto non sono biodegradabili e spesso finiscono in discarica o vengono inceneriti.

Una piantagione di abeti ... artificiali
Alternative sostenibili e consigli per la manutenzione
Al momento dell’acquisto di un abete vero, è consigliabile scegliere alberi etichettati con il marchio svizzero degli alberi di Natale per garantirne la provenienza locale e la freschezza. Prima di istallarlo è bene conservare l’albero, nella sua rete che lo avvolge, in un luogo fresco e umido, con la base immersa in un secchio con un po’ d’acqua. Toglierlo dalla rete solo un’ora prima dell’addobbo e fissarlo a un supporto apposito dotato di serbatoio d’acqua. Abbiate l’accortezza di rinfrescare il taglio alla base dell’albero in modo che l’acqua possa scorrere liberamente all’interno della pianta. È poi importante controllare quotidianamente che ci sia acqua nel supporto. Un albero di Natale in appartamento consuma fino a un litro di acqua al giorno! Se potete, abbassate un poco la temperatura dove soggiorna l’albero di Natale. Questi accorgimenti vi permetteranno di rallentare la caduta degli aghi e mantenere fresco il vostro albero di Natale il tempo necessario della sua esposizione.

Base per abete di Natale con serbatoio d'acqua
Per chi cerca opzioni ancora più ecologiche, esistono alternative come il noleggio di alberi di Natale in vaso. Questi alberi, già cresciuti in vaso, dopo le feste vengono ripresi e ripiantati in vivaio e possono continuare a crescere, riducendo l’impatto ambientale. Non è consigliabile, invece, acquistare alberi di Natale direttamente in vaso con la zolla di terra e con l’opzione poi di tenerselo sul balcone o nel giardino. Spesso, questi alberi sono invasati poco prima della vendita recidendo gran parte della massa delle radici. Lo squilibrio fra volume della chioma dell’albero e quello delle sue radici è tale che l’albero spesso non sopravvive alle feste natalizie e al conseguente stress subito in termini di variazione di temperatura e umidità.
In definitiva, l’abete di Natale in Svizzera non è solo una tradizione, ma un esempio di come la cura della natura e la valorizzazione delle risorse locali possano andare di pari passo con lo spirito delle festività.









