Pannelli solari non più utilizzati in Vallese forniranno elettricità all’Ucraina. Si tratta di uno dei dodici progetti di imprese svizzere, quasi per intero pagati dalla Confederazione, pensati quale contributo alla ricostruzione del Paese. E diversi studenti, perlopiù donne provenienti dall’Ucraina, sono attualmente impegnati in un programma di formazione continua a tal proposito, gestito dall’Università di Scienze applicate di Berna.
Fra i progetti già avviati si conta, appunto, il trasloco di 1’500 pannelli solari non più impiegati nell’Alto Vallese. Pannelli che avranno una seconda vita nei pressi dell’ospedale della città di Kalush, nell’Ucraina occidentale. “Ringraziamo di cuore per questo aiuto”. dice la responsabile del progetto, Irina Kylko, spiegando che i primi due camion sono già partiti.
Oltre a questo, altri due progetti sono già in fase di attuazione: uno per la sostituzione di finestre distrutte nei combattimenti, l’altro per la fornitura di elementi di fissaggio per binari ferroviari. Gli altri sono invece ancora in attesa di finanziamenti o partnership da parte di privati, fa sapere la Segreteria di Stato per l’economia (SECO).
In totale circa cento milioni di franchi sono previsti per questi progetti, che riguardano l’edilizia abitativa, l’approvvigionamento energetico e la medicina. In futuro la SECO prevede anche di sostenere programmi di formazione continua offerti dalla Scuola Universitaria Professionale di Berna direttamente in Ucraina, a Leopoli, in quella che intende essere una collaborazione duratura su più fronti fra i due Paesi.

Ucraina: pace sempre più lontana
Telegiornale 16.10.2025, 12:30







