Svizzera

In una clinica argoviese c’era una falsa psichiatra

Ha trattato pazienti per anni, prescrivendo farmaci e formulando diagnosi - Da un’inchiesta di SRF emerge che probabilmente non ha mai studiato medicina

  • 17 ottobre, 14:21
  • 17 ottobre, 14:32
01:28

Radiogiornale delle 12.30 del 17.10.2025: Il servizio di Aron Guidotti sulla falsa dottoressa

RSI Info 17.10.2025, 12:30

  • Immagine d'archivio Imago
Di: Radiogiornale-Aron Guidotti/Pa.St. 

Una finta dottoressa ha lavorato per anni in una clinica psichiatrica argoviese. Lo ha rivelato un’inchiesta dei colleghi di SRF. Licenziata, la donna parla di un malinteso.

Com’è dunque andata? Ha trattato pazienti psichiatrici per anni, prescritto medicamenti, formulato diagnosi. Ma la signora, molto probabilmente, non aveva mai studiato medicina. In ogni caso non era in possesso di un vero diploma.

È riuscita a ingannare svariati medici. La scorsa primavera era persino apparsa sulle pagine del SonntagsBlick, a fianco del suo capoclinica. Ma forse è stata proprio questa sua apparizione pubblica a dare il via alle segnalazioni. Durante l’estate, diverse autorità hanno infatti ricevuto lettere anonime che accusavano la donna di aver falsificato i propri documenti, in quanto non avrebbe mai studiato medicina a Mosca, bensì marketing. Due mesi dopo, è stata licenziata.

Le ricerche di SRF Investigativ dimostrano che nel mese di luglio la Commissione delle professioni mediche ha revocato l’iscrizione della donna dal registro professionale. La stessa commissione, quattro anni prima, aveva giudicato come autentico il diploma russo in medicina di lei che non è nemmeno russa. Com’è possibile? La commissione si giustifica, spiegando che ogni anno esamina numerosi diplomi stranieri e che il lavoro viene fatto in maniera scrupolosa.

La donna continua ad affermare di essere un medico e, nonostante la denuncia da parte delle autorità argoviesi, parla di un malinteso che sta cercando di chiarire. Medico o meno, la clinica dove lavorava non si è mai accorta di nulla. Assicura che nessun paziente è stato messo in pericolo, in quanto lavorava come medico assistente e quindi sempre sotto la supervisione di un professionista.

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