Il processo sui diritti televisivi della FIFA si è aperto oggi, lunedì, davanti alla Corte d'appello del Tribunale penale federale. I tre imputati sono accusati di cattiva gestione, falsificazione e corruzione.
L'udienza si è aperta con le richieste preliminari. L'avvocato di Jérôme Valcke, Patrick Hunziker, ha sostenuto che il dossier dell'accusa non può essere utilizzato a causa della segretezza dell'istruzione e della parzialità dei procuratori che la conducevano. Valcke, ex segretario generale della Federazione internazionale di calcio è accusato di amministrazione infedele aggravata, falsità in documenti e corruzione passiva. Pure imputato Nasser al Khelaïfi, proprietario dell'emittente al Jazeera e di BeIN Media Group, e presidente del Paris-St-Germain. È accusato di istigazione all'amministrazione infedele. Era in aula anche il terzo imputato, un uomo d'affari greco assente durante il procedimento di prima istanza nel settembre 2020. Le accuse a suo carico sono istigazione all'amministrazione infedele e corruzione attiva.
Cessione dei diritti TV
Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) accusa l'ex segretario generale di aver venduto i diritti televisivi per diversi campionati di calcio agli altri due imputati, agendo all'insaputa della FIFA e ottenendo benefici personali, compreso l'uso di una villa di lusso in Sardegna.
Con una sentenza pronunciata alla fine di ottobre 2020, la Corte degli affari penali aveva assolto Nasser Al-Khelaïfi e l'uomo d'affari greco. Jérôme Valcke era stato condannato a una pena pecuniaria sospesa di 120 aliquote giornaliere da 200 franchi per falsità in documenti. La Procura federale aveva presentato ricorso. Il processo proseguirà fino a giovedì.