Svizzera

Ecco l’orologio che riconosce i bisestili per 400 anni

L’inventore è un grigionese, Mario Scarpatetti: “È qualcosa di speciale, perché è completamente meccanico. Invece il nostro mondo diventa sempre più digitale ed elettronico”

  • 29 febbraio, 21:06

L'invenzione è di un orologiaio grigionese

Telegiornale 29.02.2024, 20:00

Di: TG/RSI Info

Oggi è il 29 febbraio, il giorno “in più” del 2024, quello che ci troviamo nel calendario ogni 4 anni. Occasione per parlare di un orologio molto speciale che riconosce - in modo automatico - gli anni bisestili. E lo farà per i prossimi quattro secoli. L’invenzione è di un orologiaio grigionese. Un’invenzione più volte premiata e che lui stesso ha voluto brevettare. Il modello, al momento, è ancora unico, ma riceverà presto compagnia.

Quello dell’orologiaio è un lavoro che necessita una precisione al centesimo di millimetro. Lo sa bene Mario Scarpatetti, che modella tutti i suoi pezzi a mano, con l’aiuto di macchinari d’epoca. Costruendo tutto in modo artigianale si conferisce un certo carattere al meccanismo dell’orologio. È la firma dell’orologiaio, perché solo lui riesce a vedere le piccole differenze, date proprio dal lavoro d’artigianato.

L’elemento in acciaio preparato nell’atelier a Parsonz è solo uno degli oltre 500 pezzi dell’invenzione del 32enne: un cosiddetto calendario perpetuo, ossia un orologio che è in grado di seguire autonomamente lo scorrere dei mesi. Gli orologi di lusso già lo fanno. Ma quello che ha sviluppato Mario Scarpatetti riesce a riconoscere gli anni bisestili per i prossimi 4 secoli. “Già durante la mia formazione ero rimasto affascinato dalla meccanica dei calendari perpetui, che finora riconoscono solo gli anni bisestili di un preciso secolo. Mi sono quindi chiesto se non fosse possibile perfezionarli, in modo che riconoscessero gli anni bisestili di ogni secolo e millennio”, dice Scarpatetti.

Il primo e finora unico orologio dotato di questo calendario perpetuo è esposto a Buchs nel Canton San Gallo. La meccanica è azionata da un quarzo rosa di 21 chili proveniente dalla Valposchiavo. Ogni 45 giorni viene ricaricato manualmente. Scarpatetti ci ha messo 1’000 ore per costruirlo.

Questa notte l’orologio si sposterà automaticamente sul primo marzo. Lo scatto viene innescato da una ruota dentata, che impiega 400 anni per fare un giro completo e decide, ogni febbraio, se siamo in un anno bisestile.

Anche l’orologio secolare di Mario Scarpatetti avrà bisogno di manutenzione. In futuro sarà quindi necessario che queste conoscenze vengano tramandate. “Fra quattrocento anni il mio orologio sarà qualcosa di speciale, perché è completamente meccanico. Invece il nostro mondo diventa sempre più digitale ed elettronico”, sottolinea Scarpatetti.

L’invenzione artigianale dell’orologiaio di Parsonz continuerà a osservare i cambiamenti di questo mondo nei prossimi secoli, scandendone ogni singolo secondo.

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