Si profila un allentamento per le esportazioni di armi prodotte in Svizzera. I partiti dell’area borghese, come riferito da SRF, hanno infatti raggiunto un accordo per conciliare l’export di materiale bellico con la neutralità.

Il consigliere nazionale Thomas Aeschi (UDC/ZG), capogruppo dei democentristi alle Camere
A frenare sul dossier, oltre alla sinistra, era l’UDC per il timore che queste esportazioni potessero violare il principio di neutralità. Ora però “la nuova formulazione garantisce che, in caso di violazione grave degli interessi della politica di neutralità” della Confederazione “non possano essere effettuate esportazioni o riesportazioni” di armi, anticipa Thomas Aeschi, capogruppo dei parlamentari democentristi a Palazzo federale, sottolineando che “il nostro interesse principale era quello di preservare la neutralità della Svizzera”.
Ma come si articola la soluzione così individuata? In via di principio i Paesi esteri potranno i n avvenire cedere liberamente il materiale bellico acquistato in Svizzera. Il Consiglio federale, tuttavia, potrà richiedere caso per caso una garanzia sul mantenimento del materiale nel Paese acquirente, qualora nutra delle riserve sul terreno della neutralità o degli interessi di politica estera e di sicurezza della Confederazione. Va quindi aggiunto che, sempre per l’acquisto di materiale bellico, una quindicina di Stati occidentali, soprattutto membri della NATO e dell’UE, beneficerà di una libertà nettamente maggiore rispetto ad oggi: anche se coinvolti in un conflitto, la Svizzera potrà rifornirli. E questa è la novità più importante.

La consigliera agli Stati Franziska Roth (PS/SO)
La settimana prossima se ne discuterà in sede di commissione. Intanto però la sinistra preannuncia già battaglia e sostiene che le attuali norme sono fin troppo lacunose e permissive. “Ora questa proposta vuole aumentare ulteriormente tali lacune, il che è inaccettabile”, afferma la consigliera agli Stati Franziska Roth (PS/SO). Se questo progetto verrà approvato, “credo che un’ampia coalizione lancerà un referendum”, ha quindi aggiunto.











