Il governo cantonale zurighese non ha garantito la sicurezza delle informazioni sensibili. È la conclusione a cui è giunta la Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) che negli ultimi due anni e mezzo è andata a fondo della vicenda relativa alla fuga di dati dalla giustizia zurighese.
I fatti risalgono agli anni tra il 2006 e il 2012, quando un fornitore di servizi informatici del Dipartimento di giustizia non aveva cancellato i dati da hard disk e memorie USB poi finiti in mano a criminali. Si trattava, tra l’altro, di perizie psichiatriche su persone accusate, numeri di telefono di agenti di polizia, e documenti sulla pianificazione di un nuovo centro di polizia e giustizia.
La CPI ha redatto un rapporto finale di 220 pagine che è stato pubblicato venerdì. Un rapporto in cui rileva una mancanza di uniformità delle norme per la sicurezza dei dati e delle informazioni. Inoltre è stata riscontrata la presenza di “una mentalità a compartimenti stagni” nelle direzioni, che ha favorito l’accaduto.

Fuga di dati a Zurigo
Telegiornale 06.12.2022, 20:00





