Svizzera

Ginevra, l’UDC vuole abolire il diritto di voto per gli stranieri

Dopo il secondo annullamento dell’elezione del Consiglio comunale di Vernier per sospetti brogli, il partito punta il dito contro chi non ha il passaporto svizzero ma può votare a livello comunale 

  • 9 minuti fa
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L'UDC ginevrina vuole abolire il diritto di voto per gli stranieri

Telegiornale 04.12.2025, 20:00

Di: Telegiornale-Riccardo Bagnato/DC 

Tre giorni dopo il nuovo terremoto politico che ha colpito Vernier - e che domenica ha portato a sospendere nuovamente i risultati delle elezioni, già annullate una prima volta lo scorso giugno per il sospetto di brogli - l’UDC ginevrina ha annunciato di volere lanciare un’iniziativa per abolire il diritto di voto per gli stranieri a livello comunale. Attualmente chi non ha la cittadinanza svizzera, ma risiede nel Comune da almeno 8 anni, può infatti esprimere la propria scelta alle urne.

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Frodi elettorali a Vernier

SEIDISERA 02.12.2025, 18:00

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Finora non ci sono ancora prove di un legame tra residenti stranieri e le frodi - si sospetta che “oltre 200 schede” del voto di domenica potrebbero essere state riempite dalle medesime mani; per le elezioni che si erano tenute in primavera un esperto aveva determinato che 278 schede erano state completate da sole 9 persone - ma l’UDC non ha dubbi. “E’ evidente che le irregolarità scoperte a Vernier mettono in luce un forte pregiudizio comunitarista, dato che molte schede elettorali falsificate sono state raccolte all’interno di comunità straniere”, ha precisato mercoledì il partito ginevrino in un comunicato. Vernier è una città con una percentuale particolarmente elevata di stranieri residenti da lungo tempo”, ha poi aggiunto Yves Nidegger, membro del comitato direttivo dell’UDC di Ginevra.

Non sono mancate le reazioni del Centro: “E’ un classico dell’UDC. Sembra un po’ una mossa politica. Vedremo cosa dirà la giustizia. Ma credo che oggi sia soprattutto necessario combattere i colpevoli senza stigmatizzare le persone”, ha dichiarato il presidente del partito Philippe Rochetin. La socialista Xhevrie Osmani ritiene che il diritto di voto finora concesso “rafforza la democrazia, il senso di appartenenza e, soprattutto, rafforza il coinvolgimento e l’integrazione della popolazione straniera”.

Il Telegiornale della RSI ha raccolto anche l’opinione del sociologo Sandro Cattacin, professore a Ginevra. “Quello democratico è un sistema molto fragile, facilmente attaccabile. Ma non da qualche straniero che può votare a Vernier: da interventi che vengono da altri Stati. La Russia, si sa, interviene nelle nostre campagne”. Cattacin sottolinea poi quanto “il gesto di dare diritto di voto agli stranieri è alla base di un “civismo di ritorno”. Si è contenti e ci si impegna poi anche in un altro modo per la società. Simbolicamente, è estremamente importante”. 

Intanto, la Cancelleria dovrà chiarire a breve i motivi della sospensione decisa domenica, mentre si attendono ancora i risultati dell’inchiesta del Ministero pubblico sulle votazioni del 23 marzo, annullate a giugno. 

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