I valori patrimoniali russi bloccati in Svizzera si sono deprezzati: al 31 dicembre 2023 tali averi ammontavano a 5,8 miliardi di franchi, cioè 1,7 miliardi in meno rispetto all’anno precedente. Lo ha comunicato martedì la Segreteria di Stato dell’economia (SECO).
La differenza - si legge in una nota - è dovuta, in particolare, al deprezzamento dei titoli legati alla Russia a causa delle sanzioni internazionali. “Per contro - continua la SECO - determinate plusvalenze hanno generato aumenti di valore per un totale di 280 milioni di franchi”.
Il “congelamento” degli averi russi è avvenuto in risposta all’aggressione militare russa contro l’Ucraina: il 28 febbraio 2022 il Governo elvetico ha infatti deciso di aderire alle sanzioni dell’Unione europea nei confronti della Russia. Oltre ai valori patrimoniali di 5,8 miliardi di franchi, al 31 dicembre 2023 risultavano bloccati 17 beni immobiliari appartenenti a persone fisiche, imprese e organizzazioni soggette a sanzioni.
Nel periodo in esame, la SECO ha bloccato ulteriori valori patrimoniali per un totale di 580 milioni di franchi e altri due beni immobiliari. Il provvedimento ha interessato anche veicoli sportivi e di lusso, opere d’arte e mobili. Sono invece stati sbloccati beni congelati in via cautelare per 140 milioni di franchi, in quanto è risultato che non sussistevano i requisiti legali per il congelamento.
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