Do diesis-Mi-La, tre note tratte dall’ouverture del “Guglielmo Tell” di Gioacchino Rossi che ogni svizzero conosce. Sono quelle del caratteristico corno postale, che compie 100 anni: venne infatti introdotto nel 1924.
Cinque anni prima, con l’avvio della posta alpina motorizzata e quando sulle strade dei passi cominciavano a circolare sempre più anche le auto private, si era posto il problema di prevenire i frequenti incidenti. Venne quindi prescritto ai conducenti l’uso di un clacson come segnale di avvertimento nei punti con visibilità ridotta. Il suono dei primi modelli, tuttavia, si rivelò insufficiente. Fu così - spiega un comunicato diffuso mercoledì - che nacque il il prototipo di corno con compressore elettrico.
Solo su strade di montagna
Contrariamente a quanto si potrebbe credere, il clacson è in uso solo su una minoranza degli autopostali, ne sono dotati circa 700 veicoli su un totale di 2’300. Si tratta di quelli che percorrono strade di montagna contrassegnate con un corno giallo su sfondo blu.
La fabbricazione in un'azienda dell'Emmental
Ogni anno vengono ordinati non più di 30 nuovi corni, precisa AutoPostale. Questi speciali clacson, fabbricati a mano in ottone e alluminio, hanno infatti un lungo ciclo di vita poiché la superficie nichelata li protegge da umidità, sale e sbalzi di temperatura. Ogni due anni i corni vengono sottoposti a revisione e accordati, in modo da conservare l’originale melodia.