“Quando bionda aurora il mattin c’indora”: è questa la prima strofa dell’inno nazionale svizzero, o meglio, del Salmo svizzero. Il musicologo e autore del libro Gli inni nazionali nel mondo, Paolo Petronio, ci rassicura: “È sicuramente uno dei migliori.”
Un tempo confinati alle cerimonie ufficiali, gli inni nazionali hanno progressivamente conquistato visibilità grazie alla diffusione della televisione e alla crescente popolarità degli eventi sportivi. Ma quale significato attribuiamo realmente a un inno? Rappresenta davvero i cittadini di una nazione, il loro sentire comune? E, soprattutto, ne conosciamo la storia, il significato e, più banalmente, il testo?
“Purtroppo, non conoscevo le parole e gli avversari si chiedevano il perché delle lingue diverse. Oggi, però, mi emoziona vedere mia moglie Lara Gut che lo canta”, racconta a Falò Valon Behrami, commentando il suo passato silenzio durante gli inni sui campi da calcio.
Nel 2013, il Gran Consiglio ticinese, su iniziativa promossa dall’UDC e appoggiata da diversi partiti, ha deciso di rendere obbligatorio l’insegnamento del Salmo svizzero nelle scuole dell’obbligo. Un tema ancora attuale per molti deputati, come spiega Tiziano Galeazzi: “Fa parte della nostra cultura, del nostro essere svizzeri: è la nostra identità.”
Il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport ha attuato la misura introducendo lo studio dell’inno nel programma di educazione musicale della quinta elementare, con un successivo approfondimento nelle lezioni di storia ed educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia, in terza e quarta media.
Una storia affascinante e un’amicizia speciale si celano dietro al Salmo svizzero, come ci racconta il collega Jonas Marti: “Tutto nasce in un negozio di spartiti di Zurigo…”
È stata tuttavia lasciata ampia autonomia metodologica al corpo docenti, come dimostra Mattia Terzi, docente di educazione musicale: “Lo faccio cantare e creo un contesto che aiuta i ragazzi a capirlo meglio.”
Le reazioni che suscita restano forti. La percezione di cosa debba essere o rappresentare un inno varia profondamente da persona a persona. Negli anni sono state avanzate anche numerose proposte di modifica del testo ufficiale, adottato nel 1961. Nessuna, però, ha mai ottenuto l’approvazione necessaria. Forse perché, nel bene e nel male, il Salmo svizzero siamo noi?
Per alcuni è antiquato, nazionalista, religioso, controverso o maschilista. Ma anche unificante, popolare, fiero, appassionante ed emozionante. In ogni caso, come dice Nico, allievo di quinta elementare dell’Istituto scolastico Bassa Vallemaggia: “Ci piace perché è per la pace, e cose del genere, e non per la guerra.”