Un doppio “sì” per l’abolizione del valore locativo e l’identità elettronica. Ma con un risultato risicato (51%) per il primo tema, quello che riguarda appunto il decreto federale concernente l’imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie. Sarebbe stato questo il risultato della prossima votazione federale, se il popolo svizzero fosse andato alle urne il 6 settembre.
È quanto emerge dal secondo sondaggio SSR dell’istituto gfs di Berna sul voto del 28 settembre 2025. Un sondaggio che mostra come per l’abolizione del valore locativo i contrari stiano guadagnando terreno, lasciando aperto l’esito alle urne. Resta invece chiaro il risultato favorevole per la legge sull’Id-e, che nel rilevamento si attesta al 59%.
Abolizione del valore locativo
Dal primo sondaggio SSR, i sostenitori dell’abolizione del valore locativo sono finiti sotto pressione. E i favorevoli sono passati dal 58% al 51% (-7 punti percentuali). I contrari sono invece cresciuti dal 33% al 45%.
Nella decisione di voto, resta il divario fra proprietari (di questi, il 62% si dice favorevole al decreto) e inquilini (il 33% intende dire “sì”).
L’avanzata dei “no” si osserva in particolare tra gli elettori della sinistra e gli under 40. A livello regionale, permane la forte contrarietà nella Svizzera francese.
Per quanto riguarda gli argomenti, tra quelli favorevoli prevale ancora il fatto che oggi si pagano imposte su un reddito fittizio. Sul fronte opposto, continua a fare presa il timore di vantaggi per i ricchi a scapito della classe media o che le regioni turistiche non riescano a compensare le perdite fiscali.
Identità elettronica
Sull’identità elettronica, favorevoli (59%) e contrari (38%) sono rimasti praticamente invariati rispetto al primo rilevamento. La decisione di voto dipende in particolare dalle convinzioni politiche (tra gli elettori UDC prevale il “no”) e dalla fiducia nel governo (chi ne ha poca, intende bocciare la legge).
Si osservano inoltre differenze regionali, con un divario tra campagna (dove solo la metà degli interpellati intende dire “sì”) e città (dove il consenso resta alto). E se si considerano le regioni linguistiche, si osserva un leggero trend negativo nella Svizzera tedesca (con i favorevoli al 59%) e un aumento dei “sì” nella Svizzera francese (56%) e soprattutto in quella italiana (59%).
Tra gli argomenti favorevoli, quello più convincente risulta essere il fatto che si tratta di una soluzione gestita dallo Stato. Sul fronte opposto si teme invece che l’identità elettronica porti a una riduzione dei servizi tradizionali delle autorità, svantaggiando i meno avvezzi con la tecnologia.
Metodologia
La seconda inchiesta Trend SRG-SSR sulla votazione federale del 28 settembre 2025 è stata effettuata dall’istituto gfs di Berna fra il 3 e l’11 settembre. Vi hanno preso parte 14’416 aventi diritto di voto. Il margine di errore è del +/- 2,8%.

Valore locativo verso un "sì" risicato
Telegiornale 17.09.2025, 12:30