Nell’ambito della discussione al Nazionale sulla strategia energetica 2050 proposta dal Consiglio federale, la Camera bassa (155 sì, 32 no e 5 astenuti) ha adottato una prima decisione martedì mattina dando, in sostanza, il via libera alla possibilità di realizzare centrali idroelettriche e di pompaggio/turbinaggio a partire da una certa grandezza anche in zone naturali protette. Restano esclusi i biotopi di importanza nazionale e le riserve di selvaggina e per gli uccelli migratori.
Per la maggioranza del plenum, sostenuta dalla ministra dell’ambiente Doris Leuthard, la promozione delle energie pulite e il loro sviluppo richiedono che le installazioni per la realizzazione di dighe o parchi eolici vengano dichiarate di interesse nazionale e non solo locale.
I deputati hanno invece deciso di correggere il piano dl Governo per quanto riguarda l’aiuto ai produttori di “corrente verde”, passando da una copertura dei costi di immissione in rete dell’energia a un premio che permetta ai gestori di nuovi impianti di produrre elettricità ai costi di produzione.
Il supplemento rete riscosso tra i consumatori dovrebbe essere innalzato a 2,3 centesimi per chilowattora, invece degli attuali 1,5 ct/Kwh. Per la maggioranza del Consiglio nazionale, al fine di agevolare la svolta ecologica dopo la decisione di abbandonare il nucleare è necessario dotare queste tecnologie di mezzi finanziari superiori agli attuali anche se PLR e UDC, al contrario della consigliera federale Doris Leuthard, volevano rimanere all’importo attuale.
Red.MM/ATS/Swing/sf
Dal TG12.30:
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RG 12.30 del 02.12.2014 Dibattito che interessa il settore idroelettrico; il punto di Gianluca Olgiati
RG 18.30 del 02.12.14 - La corrispondenza di Gianluca Olgiati