Pro Senectute nasce nel 1917, in piena guerra mondiale; anni difficili anche per la neutrale Svizzera. L’obiettivo era di alleviare l’indigenza della popolazione anziana, allora priva di ogni forma di previdenza sociale.
Nel contempo si voleva anche togliere vento alle proteste dei sindacati e all’avanzata dei partiti di sinistra. Con l’introduzione della pensione vecchiaia, nel 1948, Pro Senectute si è progressivamente trasformata da erogatrice di aiuti finanziari a fornitrice di servizi e assistenza per gli anziani, intesi oramai non solo come pensionati. Ne possono beneficiare tutte le persone a partire dai 50 anni.
"Pro Senectute è diventata un fattore importante per la coesione nazionale", ha dichiarato ai nostri microfoni la neo presidente, Eveline Widmer-Schlumpf. Un’opinione condivisa anche dal direttore della regione Ticino e Moesano, Gabriele Fattorini: "Il fatto di essere presenti in tutte le regioni e di avere un nucleo di prestazioni uguali in tutta la Svizzera, fa di Pro Senectute un elemento di identificazione e di coesione nazionale".
Raniero Fratini