Svizzera

Beat Jans: più braccialetti elettronici contro i femminicidi

Il consigliere federale propone di potenziare la sorveglianza elettronica degli autori di violenze, ispirandosi al modello spagnolo

  • 5 luglio, 09:58
  • 5 luglio, 10:05
Il ministro di Giustizia e Polizia Beat Jans

Il ministro di Giustizia e Polizia Beat Jans

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Di: ATS/Swing 

Il consigliere federale Beat Jans, direttore del Dipartimento di giustizia e polizia, raccomanda un maggiore ricorso al braccialetto elettronico e a un sistema di allarme per sorvegliare gli autori di violenze contro le donne.

In Svizzera, nel primo semestre del 2025, 18 donne e ragazze sono state uccise da uomini. “Nessun altro crimine violento miete tante vittime quanto la violenza contro le donne”, ha dichiarato Jans in un’intervista pubblicata dalla Schweiz am Wochenende.

In una decina di cantoni, tra cui Neuchâtel, sono in corso sperimentazioni di sorveglianza elettronica. Nel giugno 2023, tuttavia, il procuratore generale neocastellato Pierre Aubert aveva avvertito che era necessario rimanere vigili perché il braccialetto elettronico può generare “un falso senso di sicurezza. Non si può mettere un gendarme ogni 400 metri, pronto a intervenire in caso di allarme”, aveva sottolineato il magistrato.

L’esempio spagnolo

La Spagna è un modello per la Svizzera in materia di sorveglianza e allarme contro la violenza sulle donne. Il ministro Jans si è recentemente recato a Madrid per comprendere meglio le misure di protezione adottate dallo Stato spagnolo, ritenendo che con “leggi efficaci e strumenti tecnologici anche la Svizzera potrebbe proteggere meglio le vittime”. Per il capo del Dipartimento di giustizia e polizia non va neppure dimenticato che “la violenza domestica ha anche un costo, in termini di assistenza alle vittime o quando queste ultime sono inabili al lavoro”.

Durante la sua visita, Beat Jans ha avuto modo di visitare, accompagnato dal ministro degli Interni spagnolo, la centrale per la sorveglianza elettronica degli autori di violenze (COMETA) e di informarsi sul sistema nazionale di monitoraggio dei casi di violenze di genere (VioGén).

Nuove misure previste

Di fronte all’aumento dei femminicidi, sono state prese in considerazione diverse misure. Lo scorso giugno, una seduta straordinaria tra la Confederazione, i cantoni e i comuni ha portato alla decisione di colmare le lacune in materia di alloggi di emergenza. Inoltre, è prevista la formazione di un maggior numero di specialisti per rafforzare la prevenzione della violenza nelle fasi di separazione. Infine, è prevista anche l’introduzione di un’analisi sistematica dei casi di femminicidio. Già in autunno, il Consiglio federale intende presentare il messaggio per una revisione della legge sull’aiuto alle vittime.

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