Menopausa e mondo del lavoro: per la prima volta è stato commissionato uno studio a livello nazionale, da cui risulta che ben un terzo delle donne rinuncia all’attività lavorativa in questo periodo della vita.
Lo studio, che è stato presentato mercoledì mattina, parte dall’esperienza vissuta da quasi 2’300 lavoratrici con più di 40-45 anni e che quindi sono già in menopausa o nel periodo che la precede. Un periodo che spesso è accompagnato da una serie di disturbi, che possono essere di diverso tipo. I più frequenti sono le caldane (vampate di calore), insonnia, stanchezza fisica e mentale, irritabilità, umore depresso, ma anche confusione mentale, ansia, dolori muscolari.
Non tutte le donne ne risentono e vivono questi disturbi allo stesso modo. Ma lo studio evidenzia che per molte donne sono disturbi così importanti da ripercuotersi poi sulla vita professionale. Risulta dunque - come detto - che una donna su tre non riesce più a proseguire la propria attività lavorativa come prima. Nel dettaglio: più di una donna su cinque si vede costretta a ridurre il tempo di lavoro, quasi una su otto finisce col prendersi una pausa, ma ci sono donne che per finire cambiano professione o non riescono più a lavorare.
L’obiettivo dello studio
Lo studio è rivolto al mondo economico e alla politica in particolare. Lo scopo è quello di sensibilizzare sulla menopausa e tutto ciò che comporta. Questo perché è ancora un tema tabù: non se ne parla al di fuori del contesto medico, quindi le donne non hanno comprensione sul posto di lavoro e non trovano nessun tipo di appoggio.
Il più delle volte i sintomi vengono attribuiti al carattere (ignorati o sottovalutati) o subito classificati da parte del datore di lavoro o dei colleghi (o delle colleghe giovani) come depressione e burnout.
Si tratta di uno studio voluto dalla professoressa Petra Stute, che è a capo della clinica ginecologica dell’Inselspital di Berna, e condotto in collaborazione con la società Women Circle, che tra le altre cose organizza incontri e atelier nelle aziende.
Portare le conoscenze mediche nel mondo del lavoro
In Svizzera non si è ancora pronti a prendere misure a livello politico, come ammette Joelle Zingraff, che si occupa del progetto e che guarda a quello che è già una realtà in altri Paesi (per esempio la Francia e l’Inghilterra). Per questo si punto sul mondo economico: si vogliono portare le conoscenze mediche sulla menopausa nelle aziende e suggerire delle soluzioni in modo da preservare la salute, la motivazione e la produttività delle donne.
Le misure concrete che si propongono non sono una grande novità: sono per esempio la possibilità di lavorare da casa, di avere orari flessibili o di poter adattare il proprio abbigliamento, oppure di predisporre di locali dove poter riposare.
Meno cosa?
Storie 07.11.2021, 20:40