Svizzera

Limite 30 km/h, regole inasprite e subito contestate 

Il Consiglio federale vuole rendere più severi i criteri per imporre il limite sulle strade principali nei centri abitati. Critica l’Associazione traffico e ambiente: “Piani antidemocratici”

  • Oggi, 15:55
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La modifica tramite ordinanza voluta da Albert Rösti, viene criticato, non permetterebbe al popolo di dire la sua

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Di: dielle/ATS 

Il Consiglio federale ha deciso di inasprire i criteri per imporre il limite di 30 km/h sulle strade principali all’interno dei centri abitati. La modifica d’ordinanza, inviata in consultazione, prevede che la perizia tecnica richiesta dovrà dimostrare che il provvedimento non causa lo spostamento del traffico verso strade residenziali.

Lungo le strade principali limitate a 30 km/h non potranno inoltre esserci incroci con precedenza da destra, mentre saranno consentite le “strisce gialle”. Il Governo precisa che sarà possibile ridurre temporaneamente il limite di velocità per ragioni di protezione fonica fino all’installazione di rivestimenti fonoassorbenti. Per le strade residenziali non cambierà invece nulla.

Prima di questa ordinanza, dal 1° gennaio 2023 le esigenze sono state semplificate: il limite di 30 km/h può essere introdotto anche solo per migliorare la qualità della vita, senza necessità di motivazioni legate alla sicurezza o all’impatto ambientale.

“Il progetto non prevede alcun divieto generale del limite di 30 km/h sulle strade a prevalenza motorizzata”, sottolinea il Consiglio federale in un comunicato, aggiungendo che “tiene in considerazione diverse preoccupazioni emerse da casi concreti”.

ATA: “Il Consiglio federale sostiene i piani antidemocratici di Rösti”

La decisione del Consiglio federale ha subito suscitato forti critiche da parte dell’Associazione traffico e ambiente (ATA). Per il vicepresidente Thomas Ruckstuhl, citato in una nota, il Consigliere federale e “ministro” dei trasporti Albert Rösti “vuol far passare il suo progetto aggirando la popolazione, tramite una modifica dell’ordinanza, e il Consiglio federale lo sostiene in questo. È profondamente antidemocratico ed estremamente preoccupante per la sicurezza stradale nelle nostre città e nei nostri villaggi”.

L’ATA sostiene che la nuova regolamentazione complicherebbe l’introduzione del 30 km/h sulle strade principali, anche nei casi in cui si tratta di ridurre l’inquinamento fonico o di proteggere categorie vulnerabili come bambini, anziani e ciclisti. L’associazione critica il fatto che l’ordinanza accorderebbe un privilegio al traffico motorizzato a scapito della sicurezza stradale, della salute e della qualità di vita dei cittadini.

Oltre 22’000 persone hanno firmato una petizione dell’ATA che chiede di mantenere la competenza di Cantoni e Comuni sull’introduzione del 30 km/h lungo le strade principali nei centri abitati. L’associazione accusa quindi il Consiglio federale di ignorare questo segnale e di revocare il potere decisionale alle autorità locali. Chiede pertanto da subito al Governo di rinunciare al progetto.

Notiziario 16.00 del 03.09.2025

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