Manifestazioni in diverse città svizzere sabato in occasione della Giornata internazionale della donna. A Zurigo sono scese in piazza diverse migliaia di persone, a Berna e Basilea varie centinaia. Le manifestazioni nelle città della Svizzera tedesca, indette da ambienti autonomi di sinistra, pur non essendo state autorizzate dalla polizia, si sono svolte per lo più in modo pacifico. In Romandia, la Giornata internazionale dei diritti delle donne ha mobilitato soprattutto a Losanna e Ginevra. Nelle due città a fine pomeriggio sono scese in piazza complessivamente circa 4’800 persone.
Attenzione sulla politica globale
I manifestanti di Zurigo hanno richiamato l’attenzione sulle lotte a livello internazionale, in particolare quella delle donne curde e iraniane. Alla guida della dimostrazione nel centro di Zurigo si sono poste decine di persone con il viso coperto che hanno poi causato diversi incidenti. Hanno gettato vernice rossa contro il consolato italiano e colpito altri edifici con bottiglie e pietre. Inoltre sono state usate bombolette spray e sono stati fatti esplodere oggetti pirotecnici. Le forze dell’ordine hanno usato spray urticanti e manganelli contro i manifestanti presso il consolato, indica un comunicato della polizia comunale di Zurigo.

8 marzo, la giornata della donna
Telegiornale 08.03.2025, 12:30
A Berna si è manifestato contro le “tendenze nazionaliste di destra, anti-queer e anti-femministe nella politica mondiale”. La mobilitazione intendeva lanciare un segnale contro il patriarcato nel contesto degli aumenti degli affitti, delle lacune nella sicurezza sociale e della guerra, secondo gli organizzatori. Erano invitati oltre alle donne, alle lesbiche, alle persone intersessuali, non binarie, transessuali e agender (ossia senza genere), anche i loro sostenitori. La polizia ha accompagnato la manifestazione ma inizialmente è rimasta in disparte. A Berna non sono stati segnalati incidenti.
A Losanna, il collettivo Grève féministe (letteralmente sciopero femminista) ha promosso una marcia “contro l’offensiva reazionaria che si abbatte sui diritti delle donne e delle minoranze di genere”. Stando alla polizia comunale del capoluogo vodese vi hanno aderito circa 2300 dimostranti. Non vi sono stati incidenti.
A Ginevra si è manifestato per “una società femminista, sociale ed egualitaria, libera dalla violenza sessista e sessuale”. La dimostrazione, a cui hanno partecipato circa 2’500 persone, si è svolta pacificamente, hanno reso noto le forze dell’ordine.
GISO chiede misure contro violenza
La Gioventù socialista ha chiesto in un comunicato misure immediate per combattere contro la violenza sulle donne: troppe ne sono già state uccise, deplora. “La Confederazione si è permessa per troppo tempo di ignorare il problema ed è quindi corresponsabile della morte di queste donne”, hanno comunicato oggi i giovani del PS. “Nel 2025 in Svizzera sono state uccise 8 donne a causa del loro sesso”, si legge in una nota.
I giovani socialisti svizzeri chiedono alla Confederazione di attuare immediatamente e coerentemente la Convenzione di Istanbul che mira a proteggere le donne contro ogni forma di violenza. Inoltre domandano un programma nazionale di prevenzione per gli uomini e una giornata ufficiale di commemorazione per tutte le vittime della “violenza patriarcale”.

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