Analisi

Crisi umanitaria a Gaza: i fatti verificati e le cautele di Cassis

Il consigliere federale e capo del DFAE continua a sospendere il giudizio in merito ad alcuni episodi confermati di atrocità che avvengono in questi giorni nella Striscia

  • 4 giugno, 09:44
  • Ieri, 09:48
02:12

Radiogiornale delle 07.00 del 04.06.2025: l’analisi di Bettina Müller, responsabile esteri informazione radio

RSI Info 04.06.2025, 09:56

  • Keystone
Di: Bettina Müller,  responsabile esteri informazione radio

Il consigliere federale Ignazio Cassis, in un’intervista rilasciata ieri al nostro Telegiornale, si è espresso sulla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e sugli avvenimenti delle ultime ore, con decine di persone rimaste uccise durante la distribuzione di aiuti umanitari. Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha parlato anche di guerra dell’informazione e alla domanda se la Svizzera stia valutando di rimettere in discussione i rapporti con Israele ha dichiarato che “non è smettendo di parlare con un Paese che si cambiano le cose” (l’intervista in fondo all’articolo, ndr.).

È innegabile che c’è una guerra delle informazioni in corso, come ha detto il Consigliere federale Cassis. Ma questo non impedisce di riconoscere alcuni fatti verificati, sulle atrocità che avvengono in questi giorni a Gaza, su cui Cassis continua a sospendere il giudizio.

Il fatto che dei soldati israeliani abbiano sparato su persone che si stavano dirigendo verso la distribuzione degli aiuti umanitari è stato ammesso anche dall’esercito israeliano ieri, con la spiegazione che “delle persone sospette non si erano fermate dopo i colpi di avvertimento e che non camminavano lungo le vie indicate”.

Il fatto che negli ultimi tre giorni ci siano stati dei morti e dei feriti civili durante la distribuzione del cibo da parte della Gaza Humanitarian Foundation lo ha confermato anche la Croce Rossa Internazionale. Fonti palestinesi denunciano 31 morti domenica sotto i colpi dell’esercito israeliano e 27 morti ieri mattina. Certo Israele nega. Ma oggi la Gaza Humanitarian Foundation, che si è sostituita alle agenzie ONU nella distribuzione degli aiuti, ha sospeso completamente la distribuzione, per ricalibrare le sue operazioni.

Ora che si cominciano a vedere gli effetti deleteri del modello di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri continua a evitare di entrare nello specifico. Eppure la fondazione ha sede a Ginevra, e una presa di posizione sulle sue pratiche è attesa. Non solo l’ONU e le organizzazioni umanitarie, ma molti paesi alleati di Israele, come Regno Unito, Francia e Canada hanno denunciato molti aspetti problematici: il fatto di concentrare gli aiuti in soli quattro punti, tutti a sud della Striscia, per 2 milioni di persone (prima c’erano 400 punti di distribuzione). La militarizzazione degli aiuti umanitari. Su tutto questo per il momento, il Consigliere federale Cassis si è mantenuto reticente.

03:14

Gaza, la posizione di Ignazio Cassis

Telegiornale 03.06.2025, 20:00

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare