Dire "sì" alla nuova Legge sulla radiotelevisione (LRTV), in votazione il 14 giugno, rafforza la coesione nazionale e la solidarietà fra le regioni linguistiche. È il messaggio espresso giovedì a Berna dai presidenti di PS, PPD, Verdi e PBD, favorevoli alla revisione.
Christian Levrat, Christophe Darbellay, Regula Rytz, Adèle Thorens e Martin Landolt si sono riuniti per l'occasione davanti ad un simbolico piatto di rösti, con riferimento al "Röstigraben" che potrebbe emergere dalla consultazione popolare. In base all'ultimo sondaggio SSR, se in Romandia e in Ticino si delinea un'approvazione, appare invece incerto l'esito del voto nella Svizzera tedesca. Sul piano nazionale, il rilevamento ha indicato il 43% di "sì", il 47% di "no" e un 10% di indecisi.
Secondo Martin Landolt (PBD), solo un modello di finanziamento solidale assicura la perennità dei media in tutte le lingue del paese. "Se le reti regionali dovessero sparire, il Ticino dovrebbe contare sulle televisioni di Berlusconi e la Romandia sui canali francesi", ha da parte sua affermato Christian Levrat (PS).
ATS/ARi