Svizzera

La “caccia” ai caccia resta aperta

La proposta di Martin Pfister di affiancare agli F-35 aerei meno costosi divide la politica e gli esperti, tra esigenze di difesa e vincoli di bilancio

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  • 42 minuti fa
Ancora non decolla un pensiero unitario sulla futura flotta
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Radiogiornale 12.30 del 22.12.2025 - La “caccia” ai Caccia resta aperta: il servizio di Alessio Veronelli

RSI Info 22.12.2025, 12:26

  • AP Photo/Aijaz Rahi
Di: Radiogiornale-Alessio Veronelli/sdr 

La questione dell’ammodernamento della flotta aerea da combattimento svizzera continua a tenere banco, un tema che ha accompagnato l’opinione pubblica per tutto l’anno e che si arricchisce di nuove prospettive. Recentemente, il responsabile della Difesa, Martin Pfister, ha riacceso il dibattito suggerendo la possibilità di integrare la futura flotta di F-35 con un secondo tipo di caccia. Opzione che, tuttavia, come è possibile ascoltare dalle voci raccolte dal Radiogiornale della RSI, non trova l’unanimità.

“Stiamo anche valutando l’acquisto di velivoli più semplici”. Così, proprio Martin Pfister, durante la conferenza stampa in cui aveva annunciato che la Confederazione avrebbe acquistato tanti F-35 quanto possibile stando nei 6 miliardi di franchi votati dal popolo.
Per ora però, perché a lungo termine Pfister intende quasi raddoppiare la flotta dei caccia portandola a circa 70, e per comprimere i costi potrebbe entrare allora in scena un aereo meno sofisticato e costoso dell’F-35.

Questa apertura a un aereo meno sofisticato e costoso dell’F-35 trova il sostegno di alcuni esponenti politici. Priska Seiler Graf, consigliera nazionale del PS e membro della commissione per la politica di sicurezza, ritiene che questa sia “una possibilità da non sottovalutare, soprattutto per le missioni di pattugliamento”.

Tra i nomi che rimbalzano nel dibattito, tornano di tendenza i Gripen svedesi, già bocciati dal popolo nel 2014, e i Leonardo M346 di fabbricazione italiana. Quest’ultimo, un velivolo da combattimento leggero, principalmente da addestramento ma armabile, si presenta come un’alternativa molto più economica rispetto agli F-35.

L’esperto di difesa Georg Mader avvalora questa tesi, sostenendo che, visto il prezzo, non sarà possibile acquistare 70 F-35. A suo avviso, le missioni di polizia aerea potrebbero essere gestite da aerei meno complessi, con un conseguente abbattimento dei costi globali.

Tuttavia, questa prospettiva non convince tutti. Thomas Hurter, consigliere nazionale UDC ed ex pilota di caccia, esprime forti perplessità. Secondo Hurter, l’introduzione di “un secondo sistema genererebbe costi aggiuntivi molto elevati in termini di addestramento e manutenzione”, mettendo in dubbio i presunti vantaggi economici. “Alla fine non credo che i vantaggi economici saranno poi così grandi”, ha dichiarato. La “caccia ai caccia” resta dunque aperta, tra esigenze di difesa, vincoli di bilancio e diverse visioni strategiche per il futuro.

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