La Banca nazionale svizzera investe in nove aziende direttamente collegate all’offensiva di Israele nella striscia di Gaza e in Cisgiordania, secondo un’inchiesta di SRF. La cosa non sembra destare particolari crucci tra i vertici, nonostante direttive chiare sulla politica d’investimento, in cui si legge, nero su bianco che la BNS non acquista titoli di imprese che violano i diritti umani fondamentali
Due esempi: il primo è Caterpillar, impresa statunitense produttrice di bulldozer, che per decenni ha fornito a Israele attrezzature utilizzate per demolire case e infrastrutture palestinesi. Israele ha trasformato il bulldozer D9 di Caterpillar in un’arma militare automatizzata e comandata a distanza. Stando all’ultimo rapporto della relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi, nel 2025 Caterpillar si è aggiudicata un ulteriore contratto multimilionario con Israele.
Il secondo è Elbit Systems, gruppo industriale israeliano produttore di armi, in particolare droni, che da tempo volano insieme ai caccia a Gaza , sparando, sorvegliando i palestinesi e fornendo informazioni sugli obiettivi.
Diversi grandi investitori, tra cui un fondo pensioni norvegese, hanno escluso Elbit dalle proprie attività, proprio causa della provata violazioni dei diritti umani. Elbit è peraltro produttrice anche dei droni israeliani che la Confederazione aveva deciso di acquistare una decina di anni fa e la cui messa in funzione, a causa di ripetuti problemi tecnici, è stata rinviata. La settimana scorsa il consigliere federale Martin Pfister ha annunciato la rinuncia a tre funzioni che Berna aveva chiesto, pur di sbloccare la situazione.
La BNS, contattata dai colleghi di SRF non ha rilasciato dichiarazioni sui singoli investimenti, ma si è limitata a rinviare al suo rapporto sulla sostenibilità e ai sui obiettivo di stabilità dei prezzi.