Nel 2026, la Posta svizzera non potrà applicare la maggior parte degli aumenti tariffari inizialmente proposti. Lo ha comunicato il sorvegliante dei prezzi, Stefan Meierhans, dopo un’attenta analisi e intense trattative. Le misure presentate per incrementare i ricavi non sono risultate giustificate.
Il gigante giallo aveva richiesto rincari per 70,9 milioni di franchi, citando le difficoltà nel finanziare il servizio universale. Tuttavia, 50,1 milioni di franchi non saranno attuati. Restano quindi invariati i prezzi delle lettere A e B, dei pacchi Priority, delle caselle postali e della distribuzione dei giornali gratuiti.
Saranno invece autorizzati aumenti per 20,8 milioni di franchi, che riguarderanno i pacchi Economy, gli invii in grande quantità di lettere B e quelli non indirizzati. Anche queste misure dovranno però essere compensate, affinché il loro impatto sul risultato economico complessivo resti neutro.
Booking deve ridure le commissioni
Telegiornale 21.05.2025, 12:30