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Dazi statunitensi

La borsa svizzera chiude leggermente in rosso

Perdita contenuta allo 0,15% nella prima seduta dopo l’annuncio di Donald Trump - Riunione di crisi del Consiglio federale, mentre la SECO si è consultata con l’economia

  • 4 agosto, 11:42
  • 4 agosto, 17:50
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Inizio di seduta in negativo, ma seguito da una ripresa

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Di: RSI Info 

La ha retto bene di fronte alla notizia dei dazi al 39% decisi dal presidente americano Donald Trump e che dovrebbero applicarsi dal 7 agosto: dopo aver aperto in calo dell’1,79%, ha recuperato chiudendo la seduta con una flessione minima dello 0,15%.

C’era attesa anche per l’esito della riunione di crisi in videoconferenza convocata dal Consiglio federale (anche se non vi sono conferme ufficiali) per decidere eventuali passi da compiere per far cambiare idea in extremis alla Casa Bianca. Il Governo ha deciso di continuare a negoziare proponendo una nuova e più favorevole soluzione a Washington. Ha inoltre rinunciato per ora ad adottare contromisure. Una conferenza telefonica coordinata dalla segretaria di Stato Helen Budliger Artieda è stata organizzata anche dalla SECO, che ha chiamato a raccolta i rappresentanti delle imprese. Si è tenuta in mattinata e il contenuto delle discussioni è rimasto confidenziale.

La cronaca degli scorsi giorni:

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4 agosto, 17:47

La Borsa svizzera contiene le perdite

Chi aveva ipotizzato un crollo si è dovuto ricredere: la Borsa svizzera dopo aver aperto nettamente “in rosso” ha chiuso in lieve ribasso la prima seduta dall’annuncio dei dazi al 39% imposti alla Svizzera dal presidente americano Donald Trump. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 11’818,63 punti, in flessione dello 0,15% rispetto a giovedì. Vero è che le altre piazze continentali oggi si sono mostrate positive, ma va pure ricordato che il mercato elvetico doveva anche scontare la giornata nera subita venerdì dalle borse mondiali, quando quella elvetica era chiusa per la festa nazionale.

In modo non perfettamente unitario hanno terminato i valori particolarmente sensibili ai cicli economici come ABB (-0,78% a 53,10 franchi), Amrize (-0,29% a 40,94 franchi), Geberit (+0,80% a 629,00 franchi), Holcim (+0,12% a 65,06 franchi), Kühne+Nagel (-0,75% a 165,00 franchi) e Sika (-1,35% a 190,00 franchi). In ambito finanziario scarse soddisfazioni hanno dato UBS (-0,72% a 30,22 franchi) e Partners Group (-0,86% a 1092,00 franchi), mentre tutti con il segno più hanno terminato gli assicurativi Swiss Re (+1,26% a 148,10 franchi), Swiss Life (+0,92% a 853,60 franchi) e Zurich (+1,26% a 563,60 franchi). Sorvegliate speciali erano Novartis (+0,41% a 94,58 franchi) e Roche (-0,82% a 255,00 franchi): per il momento i prodotti farmaceutici rimangono esentati dalle barriere doganali, ma Trump ha inviato una lettera ai principali attori del settore esigendo netti ribassi dei prezzi dei medicamenti

4 agosto, 15:02

Il Consiglio federale farà una proposta più interessante agli Stati Uniti

Berna continua a negoziare per raggiungere un accordo con gli Stati Uniti. Sarà presentata un’offerta più interessante, con l’obiettivo di migliorare l situazione dei dazi doganali, tenendo conto delle preoccupazioni degli Stati Uniti. Lo ha fatto sapere il Consiglio federale al termine di una riunione d’urgenza convocata dopo l’annuncio di dazi al 39% per le merci provenienti dalla Svizzera.

4 agosto, 14:25

Con i dazi, un probabile ritorno ai tassi negativi

Con i dazi al 39% sulle esportazioni elvetiche negli Stati Uniti, aumenta la probabilità che la Banca nazionale svizzera (BNS) torni a introdurre tassi d’interesse negativi. È quanto emerge da un’analisi pubblicata lunedì da Raiffeisen.

Secondo gli esperti, sembra quasi impossibile raggiungere “un risultato negoziale ragionevolmente accettabile” su un’aliquota doganale più bassa. E la situazione avrà ripercussioni sulla crescita economica elvetica, anche perché il Paese è confrontato con “un doloroso svantaggio competitivo” rispetto agli Stati dell’UE e al Regno Unito.

La banca mantiene comunque le sue previsioni - ridotte in aprile in seguito al primo annuncio di dazi da parte di Trump - di una progressione del prodotto interno lordo (PIL) dell’1,3% nel 2025 e dello 0,9% nel 2026.

4 agosto, 13:52

Negli Stati Uniti il Gruyère costerà ancora di più

Il Gruppo Emmi ha degli impianti di produzione anche negli Stati Uniti, pertanto non è direttamente interessato dai dazi statunitensi del 39% che scatteranno il prossimo 7 agosto. Ma aumenteranno i prezzi per i formaggi DOP, come il Gruyère, che dalla Svizzera sono destinati al mercato statunitense. Lo ha fatto sapere l’azienda interpellata dall’agenzia AWP. Aumenti di prezzo sono già stati applicati nel secondo trimestre di quest’anno. “Le nuove condizioni quadro richiedono ora un ulteriore adeguamento dei prezzi” afferma il Gruppo Emmi.

4 agosto, 13:17

Attesa per la riunione del Consiglio federale

C’è attesa per l’esito della riunione di crisi in videoconferenza convocata dal Consiglio federale (anche se non vi sono conferme ufficiali) per decidere eventuali passi da compiere per far cambiare idea in extremis alla Casa Bianca. L’obiettivo già dichiarato dal Governo è quello di continuare a negoziare. Ma cosa può fare concretamente il Governo: le considerazioni da Berna della corrispondente della RSI Anna Riva.

03:01

RG 12.30 del 04.08.2025 Le considerazioni della corrispondente da Berna Anna Riva

RSI Info 04.08.2025, 13:16

4 agosto, 13:06

Rinunciare ai caccia per "punire" Trump

Oramai siamo giunti al momento di “pensare l’impensabile”, secondo Andrea Gmür-Schönenberger (Centro), consigliera agli Stati lucernese. Resta convinta che l’F-35, di produzione americana, sia l’aereo migliore. Ma, dice alla RSI, “come ultima opzione non dobbiamo escludere di fare marcia indietro, e puntare piuttosto sui Rafale, prodotti in Francia. Perché i Paesi europei sono affidabili, mentre con Trump negli Stati Uniti regna l’arbitrarietà.” E Berna avrebbe anche altre opzioni.

4 agosto, 13:04

"A Washington per salvare il salvabile"

Il tempo stringe, la Confederazione ha quattro giorni per trovare un accordo con Donald Trump sui dazi e il Consiglio federale viene criticato da più parti per la strategia adottata con il presidente statunitense. C’è chi parla persino della peggiore sconfitta della presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter. La decisione di Trump era quindi evitabile? Il Telegiornale lo ha chiesto all’ex ambasciatore Thomas Borer, che negli anni ‘90 trattò con gli americani in veste di responsabile della taskforce sui fondi ebraici: “È molto difficile trattare con il presidente Trump. Perché non si attiene alle consuete modalità di negoziazione”.

4 agosto, 11:45

La borsa svizzera regge il colpo

La borsa svizzera sta tenendo bene di fronte alla notizia dei dazi al 39% decisi dal presidente americano Donald Trump e che dovrebbero applicarsi dal 7 agosto: poco prima delle 11, l’indice di riferimento SMI perdeva solo lo 0,5% circa, dopo aver aperto in calo dell’1,79%. È pur vero che le altre piazze europee hanno cominciato la settimana in rialzo.

01:31

RG 12.30 del 04.08.2025 Il servizio di Marzio Minoli

RSI Info 04.08.2025, 13:03

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