Dannoso per il sistema produttivo, apportatore di ulteriori complicazioni burocratiche, inutile: il progetto del Consiglio federale volto a inasprire la cosiddetta Lex Koller non piace né alla destra, o centro-destra che sia, né al mondo economico, come emerge dalla procedura di consultazione il cui iter è giunto a conclusione venerdì.
I provvedimenti contemplati scoraggerebbero gli stranieri che intendono investire in Svizzera, gente che crea lavoro, affitta appartamenti e aree commerciali, fa notare l'Unione dei professionisti dell'immobiliare. A soffrirne -si sottolinea- sarebbero soprattutto le regioni che vivono di turismo.
Necessaria, se non addirittura insufficiente, per evitare l'esplosione dei prezzi degli affitti, replica la controparte, ovvero sinistra e associazioni degli inquilini. Sempre più capitali provenienti dall'estero, forse anche di dubbia provenienza, investono il mercato con l'effetto di far lievitare i costi a danno di chi non può permettersi grandi spese, si sottolinea.
La Lex Koller, dal nome del consigliere federale che decise la riforma delle normative precedentemente fissate, regola dal 1997 l'acquisto di valori immobiliari da parte di persone residenti all'estero.
ATS/dg