Svizzera

Non solo i poveri rinunciano al medico

Uno studio conferma che, anche con la cassa malati obbligatoria e la partecipazione ai costi, in molti non si fanno curare perché non se lo possono più permettere

  • 25.09.2013, 18:17
  • 05.06.2023, 20:07
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Una parte della popolazione confrontata con ristrettezze economiche decide di non andare più dal medico e dal dentista

  • �Ti-Press / Gabriele Putzu

Non solo i poveri rinunciano alle cure, ma anche chi sta un po' meglio a volte lo fa. Inoltre, come risulta da un'inchiesta condotta dall’Ufficio federale di statistica (UST), le persone che vivono al limite della povertà hanno uno stato di salute peggiore di quelle che stanno meglio. Inoltre questa categoria rinuncia più facilmente alle cure. La pubblicazione, datata luglio 2013 e redatta da Jean-François Marquis (autore di Conditions de travail, chômage et état de santé), conferma quanto già risultava da studi analoghi dell’Organizzazione mondiale della sanità: chi si trova in una posizione sociale debole rischia di avere uno stato psico-fisico più degradato.

Hai meno soldi: rischi il doppio

Le persone a rischio povertà che dichiaravano di avere uno stato di salute non buono erano quasi il doppio rispetto a coloro che invece hanno un reddito più alto (31% contro il 17%). Lo scarto è più limitato se si prendono in considerazione i problemi di lunga durata, mentre il gap tra chi sta bene e chi non ha soldi torna ad essere acuto se si considerano i limiti fisici e di salute alle loro attività quotidiane (32% contro 21%).

Scegliere di non andare dal dentista

Il 4,7% della aveva rinunciato, nel 2011, a visite dentistiche o consultazioni mediche (circa 300’000 persone con una stima al ribasso), ovvero a prestazioni di base (audio 2). Ciò indipendentemente del reddito, il che rivela che non solo chi è povero fa a meno di curarsi. I poveri rinunciano però il doppio delle volte a farsi curare rispetto a chi non ha problemi materiale (audio 1). La maggioranza delle persone non va dal dentista (4,4%, audio 2).

Ma sono molti di più

La stima nazionale delle persone colpite è al ribasso perché nell'indagine non si contemplano altri trattamenti (occhiali, fisioterapia ecc.) e poiché non sono considerati gli stranieri illegali e i richiedenti d’asilo. Un sondaggio realizzato nel 2008-2009 a Ginevra arrivava ad esempio ad un tasso del 14.5% di chi non si faceva trattare da specialisti perché ritenuto troppo oneroso.

Davide Paggi

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  • Audio 1: "La salute delle persone povere ? peggiore"

    RSI Info 25.09.2013, 19:20

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  • Audio 2: "Rinunciano alle visite dentistiche e alla consulenza medica"

    RSI Info 25.09.2013, 19:41

Il commento

Il rischio di povertà riguarda le persone che vivono in un nucleo familiare che dispone di risorse finanziarie inferiori al 60% del reddito mediano (29'141 franchi per persona sola nel 2011, dopo deduzioni di assicurazioni sociali). L’indice di scivolare in uno stato di povertà colpisce il 13,3% della popolazione residente.

Nello studio dell'UST la salute è misurata con tre indicatori. Il primo riguarda la salute "auto-valutata": nel 2011 il 19% della popolazione residente oltre i 16 anni dichiarava che il suo stato di salute era nella media, cattivo, o pessimo, comunque non buono. Il secondo è sulla salute di lunga durata: nel 2011 un terzo delle persone in difficoltà finanziarie dichiarava di avere una malattia o un problema di salute che durava da più di sei mesi (ascola audio). Il terzo indice è legato ai limiti di atività per ragioni di salute: il 22% delal popolazione diceva di essere limitato da almeno sei mesi nelle sue attività abituali.

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