Non potranno uscire dalla Svizzera, ma sarà facilitata la loro entrata nel mercato del lavoro. L'entrata in materia per la revisione di legge è stata approvata dagli Stati mercoledì con 25 voti contro 14. Il progetto, giudicato di grande potenziale dalla Commissione preparatoria, concerne circa 50'000 persone che in Svizzera sono ammesse provvisoriamente. In passato, il Nazionale aveva respinto l’entrata in materia per motivi opposti arrivati da sinistra e da UDC. Prossimamente dovrà invece riaprire questo dossier.
“Obiettivo: autonomia finanziaria”
La legge in discussione vieterà il ritorno in patria o i viaggi in paesi terzi alle persone con un permesso F. Già regolamentato a livello di ordinanza, questo è un passo verso una maggiore trasparenza. Sono possibili deroghe per casi eccezionali.
Il Governo, d'altra parte, auspica anche di facilitare loro l’accesso al mercato del lavoro. "L'obiettivo delle nuove disposizioni”, spiega la capa del Dipartimento federale di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter, "è migliorare ulteriormente le condizioni quadro per l’integrazione nel mercato di lavoro e – di riflesso – per il raggiungimento dell’autonomia finanziaria”. In merito al possibile cambio di cantone sono poste una serie di condizioni. Il trasferimento non sarà possibile a chi riceve prestazioni di assistenza sociale per sé o per la sua famiglia.
Rifugiati: nessun giro di vite
Nessun giro di vite per la legge che riguarda i rifugiati in provenienza da paesi radicalizzati. Durante una sessione straordinaria, il Consiglio degli Stati ha respinto mercoledì due mozioni dell’UDC. Il primo testo voleva privare del diritto all’asilo le persone originarie di regioni con correnti radicali o con presenza di terroristi. Il secondo documento chiedeva che queste venissero messe in un centro di sorveglianza, fino all'esclusione della possibilità di una minaccia.