Le emittenti radiotelevisive locali svizzere riceveranno una quota maggiore del canone radiotelevisivo. Il Consiglio degli Stati ha approvato oggi (lunedì) gli ultimi punti di un progetto parlamentare in tal senso, allineandosi al Consiglio nazionale.
La revisione riprende elementi non contestati del pacchetto di misure a favore dei media, respinto nella votazione popolare del 13 febbraio 2022. Prevede di aumentare dal 4-6% al 6-8% la quota del canone destinata alle radio e TV locali con mandato di prestazione.
Il progetto include anche misure di sostegno per istituti di formazione, agenzie di stampa come Keystone-ATS e il Consiglio svizzero della stampa. Non contiene invece più riferimenti ai media online, un ambito criticato durante la campagna di voto.
Il sostegno finanziario aggiuntivo richiesto ammonta a un massimo di 35 milioni di franchi, un aumento marginale rispetto all’attuale gettito del canone di 1,3 miliardi. Le radio e TV locali riceverebbero circa 26 milioni in più e gli istituti di formazione 9 milioni in più.
Le Camere hanno anche concordato sul fatto che le aziende non debbano più essere limitate a due concessioni radio e due concessioni televisive. Si sono inoltre opposte a un ulteriore aumento delle quote di partecipazione che tengono conto del rincaro rispetto all’ultimo periodo di concessione per le radio locali e le televisioni regionali.
La revisione è stata proposta dalla senatrice Isabelle Chassot (Centro/FR) e dal suo ex collega Philippe Bauer (PLR/NE) con due iniziative parlamentari. Il progetto è stato diviso in due parti, con la nuova ripartizione del canone da un lato e le misure di sostegno dall’altro, per evitare di cumulare eventuali opposizioni in caso di referendum.

Berna: al via la sessione parlamentare
Telegiornale 01.12.2025, 12:30









