Protezione minori, bilancio positivo

Il diritto in materia di protezione di minori e adulti compirà fra poco dieci anni. La Conferenza dei cantoni per la protezione dei minori e degli adulti (COPMA) stila un bilancio positivo, proponendo comunque alcuni migliorie.

Dal 2013, bambini maltrattati, genitori in conflitto o persone che soffrono di problemi psichici beneficiano del sostegno dell'autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA, o ARP in Ticino che però sono oggetto di riforma su cui dovrà esprimersi il popolo il prossimo mese di ottobre. Leggi anche qui). Prima, in gran parte della Svizzera, le misure venivano prese dai consigli comunali.

Con il nuovo diritto, l'interesse di bambini e adulti è stato messo in primo piano, si felicita la Conferenza. In seno all'APMA (spesso nota anche con la sigla tedesca KESB), le decisioni vengono prese da persone senza partito preso e che dispongono delle conoscenze professionali specifiche. "Questa professionalizzazione è stata giudiziosa e rappresenta, col senno di poi, un progresso importante in materia di politica sociale", ha detto la segretaria generale della COPMA Diana Wider, citata nella nota. Ogni decisione è oggi presa da tre esperti che possono contare su formazioni sociali, giuridiche o psicologiche e può essere sottoposta all'esame di un tribunale indipendente.

Anche se il sistema funziona, secondo la COPMA sono necessari più mezzi. Una curatrice o un curatore gestisce spesso oltre 80 dossier simultaneamente, con un tempo di lavoro che rappresenta in media un'ora e mezza al mese per ogni persona. Idealmente, si dovrebbero gestire 60 casi di adulti o 50 di bambini. Un altro miglioramento possibile riguarda l'informazione alla popolazione. La collaborazione fra attori istituzionali funziona bene, ma il loro lavoro deve essere meglio presentato verso l'esterno, prosegue il comunicato.