La “sextortion”, ovvero l’abuso di potere per ottenere favori sessuali, è un fenomeno diffuso nel mondo dello sport. Lo rivela il primo studio empirico sul tema, che ha coinvolto oltre 500 atleti e professionisti di 49 paesi.
Secondo la ricerca pubblicata su Crime, Law and Social Change, il 20% degli intervistati è stato vittima di tali pratiche. Nel 37% dei casi le vittime erano minorenni. Il fenomeno è stato riscontrato in 41 paesi su 49 e in 19 discipline sportive su 26 analizzate, dal livello amatoriale a quello professionistico.
86% di vittime donne, 86% di autori uomini
I dati mostrano che l’86% dei responsabili sono uomini, mentre l’86% delle vittime sono donne. Solo il 17% dei casi viene denunciato, principalmente per sfiducia nel sistema e paura di ripercussioni sulla carriera.
Lo studio evidenzia la necessità di maggiore consapevolezza sul tema e di misure di prevenzione mirate, soprattutto per i gruppi più vulnerabili. Servono meccanismi di segnalazione efficaci e una governance più trasparente nelle organizzazioni sportive.
I ricercatori sottolineano l’importanza di raccogliere dati anche nei paesi in via di sviluppo, per comprendere meglio i rischi specifici e sviluppare strategie adeguate a livello globale.

Di Sextortion si può morire
SEIDISERA 15.01.2024, 18:45
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