Esattamente 75 anni fa, il primo aprile 1944, una squadriglia dell'aviazione militare statunitense sganciò 400 bombe su Sciaffusa, al confine con la Germania. I morti furono 44, 270 i feriti, 500 i senzatetto e 1'000 i posti di lavoro andati in fumo.
Il più grave bombardamento della Seconda Guerra mondiale sulla Svizzera viene ricostruito in una nuova pubblicazione dello storico Matthias Wipf, che sulla base di documenti finora inediti parla già nel titolo di "tragico errore". Fra il 1939 e il 1945 la Svizzera fu colpita più di 50 volte dai velivoli degli Alleati, con un bilancio complessivo di 84 morti.
La "conta degli aerei"
Le bombe rasero al suolo ampie aree della cittadina che si affaccia sul Reno, compresa la zona della stazione e stabilimenti industriali. Era sabato: il cielo era azzurro e soffiava una leggera brezza, quando alle 10.39 risuonò l'allarme aereo.
La popolazione non si preoccupò più di tanto. Anzi, in molti invece di andare nei rifugi rimasero all'aperto per quello che era considerato un gioco: la "conta degli aerei". I bombardieri che volavano in formazioni erano "belli da vedere", raccontò anni più tardi la sarta Nelly Russenberger, che seguì lo "spettacolo" dalla finestra aperta del suo atelier.
Il primo squadrone lanciò alcune bombe su un bosco, il secondo rimase inattivo, mentre il terzo sorprese tutti sganciando le 400 bombe sulla città: erano le 10.58 e il bombardamento durò 40 secondi.
Gli aerei facevano parte di una divisione che comprendeva 1'000 velivoli decollati dal sud dell'Inghilterra e diretti a Ludwigshafen, in Germania, sede degli stabilimenti chimici dell'azienda IG Farben. A causa della cattiva visibilità e del forte vento che mettevano fuori uso i radar, molti aerei rientrarono alla base.
Gli squadroni che proseguirono fino nella Germania meridionale non riuscirono a trovare Ludwigshafen - quasi 250 chilometri a nord di Sciaffusa - e decisero di sganciare le bombe dopo avere invertito la direzione di volo. Un ultimo possibile bersaglio è stato bombardato con "un modesto risultato", comunicò via radio un militare americano durante il volo di ritorno in Inghilterra.
"Sorry, Folks!"
La domenica successiva, il generale statunitense Carl Spaatz presentò le sue scuse alla città di Sciaffusa, seguito a pochi giorni di distanza dal presidente Franklin D. Roosevelt. Gli Stati Uniti promisero alla città 40 milioni di franchi di risarcimenti e versarono in tempi brevi una prima tranche di 17 milioni.
Per il resto si dovette aspettare fino al 1949, perché la questione accese una controversia nel Congresso degli Stati Uniti: alcuni deputati sostennero che la Svizzera stava approfittando per la seconda volta di un conflitto mondiale senza prendervi parte. Gli Stati Uniti finirono col versare tra i 52 e i 62 milioni di franchi (le fonti non sono concordanti).
Nonostante le scuse, la Svizzera non fu risparmiata da altri bombardamenti. Un inviato di Roosevelt che il 22 febbraio 1945 si recò a Sciaffusa per deporre una corona di fiori sulle tombe delle vittime, fu testimone di nuovi bombardamenti di aerei americani su tre comuni vicini: Stein am Rhein (SH), Neuhausen am Rheinfall (SH) e Rafz (ZH).