Quattro giorni di scuola invece di cinque. La notizia è nota da qualche giorno: il comune bernese di Belp vuole testare questa soluzione con l’idea di sgravare i docenti, gli allievi e le famiglie.
Con la riduzione della settimana scolastica da 5 a 4 giorni ci sarebbero solo 6 settimane di vacanza invece delle attuali 13. Il Telegiornale è andato nella scuola di Belp per vederci più chiaro.
“Ci sono famiglie dove entrambi i genitori lavorano e devono affidare i figli a terzi molto spesso – spiega alla RSI la direttrice della Divisione famiglia e formazione del comune –. Questo modello darebbe la possibilità di creare un luogo dove i bambini possono essere presi a carico più spesso sull’arco dell’anno”.
Nei quattro giorni, i bambini rimarrebbero a scuola dalle 8 alle 16.30. Il volume complessivo di ore d’insegnamento rimarrebbe invariato. Se la settimana sarà più breve, più brevi saranno infatti anche le vacanze.
“Il primo pensiero è stato ‘non va bene’ – dice una mamma fuori da scuola –, come fai con solo 6 settimane di vacanza. Poi magari hai un figlio nel sistema classico e l’altro in questo…”. “Non è forse la soluzione migliore per ogni famiglia, ma possiamo ancora dire la nostra per adattarla” commenta un’altra donna.
Lo scopo è alleggerire il carico per genitori, allievi e docenti. “Non si è mai finito di imparare, si può sempre migliorare. Questi progetti aiutano la società a progredire. Bisogna provare per capire se qualcosa funziona oppure no” dice da parte sua alla RSI il sindaco di Belp Stefan Neuenschwander.
Il modello è già noto in Francia e in alcuni istituti tedeschi e degli Stati Uniti e dovrebbe permettere di avere alunni più freschi dopo tre giorni di riposo. Per gli esperti la soluzione va però valutata.
“La domanda centrale resta come si fa scuola nel modo migliore e in che modello gli allievi imparano di più? – spiega la direttrice della facoltà di scienze dell’educazione dell’Università di Zurigo Katharina Maag – Ciò non dipende dal fatto di andare 4 o 5 giorni in classe, ma da cosa faccio in aula, da come sono impostate le lezioni, da come i docenti si approcciano agli allievi, da com’è strutturato un giorno di scuola. Bisogna però considerare che il fatto di essere via a lungo da scuola, di staccare… resta un aspetto fondamentale delle vacanze estive”.
Il modello di Belp verrà testato per tre anni a partire dal 2026, ma solo se ci saranno sufficienti adesioni da parte di allievi e famiglie.









